Malpensa, nel nuovo Masterplan il cargo raddoppia e c’è la tangenziale di Somma

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MALPENSA – L’obiettivo di Sea è tornare ai livelli di traffico registrati nei tre mesi del Bridge entro il 2035. E’quanto contenuto nel Nuovo Masterplan di Malpensa svelato per la prima volta oggi, 18 giugno, dai vertici aeroportuali ai nove sindaci del Cuv. Verrà inviato a Enac e al ministero dell’Ambiente entro il 24 giugno e poi diventerà pubblico. Da quanto trapela finora, nel Piano industriale dei prossimi 15 anni non c’è la terza pista. Si prevede invece un raddoppio del cargo e una serie di opere infrastrutturali per migliorare l’accessibilità dello scalo. Tra queste spunta la tangenziale di Somma.

Il Nuovo Masterplan

In base a quanto riportato dai sindaci a margine della riunione, il Masterplan 2035 redatto dal nuovo management è una riedizione aggiornata della bozza, mai arrivata all’approvazione definitiva, presentata da Sea nel 2016 durante la gestione Modiano. Viene confermato dunque il netto ridimensionamento delle mire espansionistiche, con il sogno della Maxi Malpensa (inserita nella prima bozza del Masterplan ritirata nel 2014) definitivamente accantonato. Il gestore aeroportuale prevede di arrivare entro i prossimi quindici anni ai movimenti aerei registrati la scorsa estate durante i tre mesi del Bridge. Non sarà necessaria la terza pista, saranno sufficienti opere in piazzale per migliorare i flussi.

Espansione a sud

Aumenterà anche il traffico cargo, passando dalle attuali 500mila tonnellate di merce movimentate in un anno a un milione. Per gestirle il vecchio Masterplan, nella sua prima edizione del 2011, prevedeva un aumento del sedime a sud di 433 ettari (dieci volte la superficie della Città del Vaticano). Ora invece l’ipotesi di sviluppo contempla un ampliamento di soli 60 ettari a sudovest. A grandi linee, si punta raddoppiare la Cargo city esistente, rendendo necessaria una deviazione dell’ultimo tratto della Sp 14.

Le infrastrutture

Sea ha inserito nel Masterplan 2035 anche una serie di opere infrastrutturali esterne al sedime che mirano a migliorare l’accessibilità dello scalo. Alcune sono già finanziate, come la bretella di Gallarate e l’intervento sulla Sp341 (Samarate-Vanzaghello), altre ancora a caccia di risorse. Tra queste la riqualificazione della 336 nel tratto Busto-Terminal2, la nuova ferrovia Malpensa-Gallarate e i collegamenti via Giusti-Ingresso autostrada Vergiate e via Giusti-Ingresso autostrada Besnate. In altre parole si tratta della tangenziale di Somma, opera di cui si parla senza successo dagli Anni Ottanta. Oggi il costo stimato di realizzazione è di 90milioni di euro per entrambi i tronconi.

Ambiente e occupazione

Nel Masterplan viene dato risalto alle politiche ambientali con tre mosse in particolare: l’adozione di Green charges (tariffe differenziate per le compagnie in base all’utilizzo di aerei più o meno rumorosi e inquinanti), una rete capillare di rilevazione del rumore e degli inquinanti attorno allo scalo e la definizione della zonizzazione acustica.
Apprezzando il deciso cambio di passo nel dialogo con il territorio messo in atto dal nuovo management Sea, i sindaci – fa sapere il presidente del Cuv Stefano Bellaria – si riservano di valutare il Nuovo Masterplan soltanto dopo un’attenta analisi della documentazione. Al tavolo odierno hanno riportato le 6 proposte avanzate lo scorso febbraio. Al primo posto c’è naturalmente la sostenibilità ambientale dell’aeroporto. Seguono in ordine: azioni per la riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico, collegamenti efficienti con l’aeroporto della Malpensa e miglioramento della viabilità dei Comuni limitrofi, ricadute occupazionali e tipologie contrattuali (buona e trasparente occupazione), programmazione e sviluppo territoriale, risorse e rappresentanza del territorio.

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