Agente della Polaria di Malpensa positivo al Covid-19. In quarantena la sua squadra

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MALPENSA – Agente della Polaria in servizio a Malpensa positivo al Covid-19: una squadra di colleghi finisce in quarantena. «Servono più dispositivi di protezione», sottolinea il Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) che nei giorni scorsi aveva denunciato l’inadeguatezza delle dotazioni con una lettera aperta al capo della polizia Franco Gabrielli.

Una squadra in quarantena

Il poliziotto è ora ricoverato a Varese nel reparto malattie infettive: «Non è intubato – spiega Cristian Sternativo, neo segretario provinciale del Sap Varese – Ha la mascherina per poter respirare senza affanno e la situazione sembrerebbe per fortuna in via di miglioramento». E, va aggiunto, il lavoro della Polaria a Malpensa prosegue con la consueta efficienza: l’aeroporto è sicuro. Dopo l’ultimo turno, lo scorso 2 marzo, l’agente ha avuto febbre alta. Febbre che «Non passava con nessuno dei normali farmaci utilizzati da tutti in caso di malattie da raffreddamento o influenza». La situazione ha portati i sanitari ad eseguire sul poliziotto un tampone per il Covid-19: il risultato è arrivato giovedì 12 marzo, l’altro ieri. «Purtroppo il tampone ha dato esito positivo, ma come ho detto la situazione del collega sembra in via di miglioramento». Naturalmente sono immediatamente scattate tutte le misure previste in questi casi: «Chi ha operato con il collega – continua Sternativo – E’ stato messo in quarantena. Sinora, stando alle notizie che abbiamo nessun altro ha mostrato sintomi».

Non causare panico

Il segretario provinciale del Sap però sottolinea «I limiti nell’utilizzo delle protezioni. Ci è stato detto di utilizzare i DPI soltanto in presenza di soggetti con sospetti sintomi. Esistono però i positivi asintomatici o persone che sono ancora in fase di incubazione ma che sono già infette. Non siamo medici, siamo poliziotti – continua Sternativo – Come possiamo valutare un eventuale caso sospetto? ». La cautela nell’utilizzo delle mascherine «Inizialmente mirava, così ci è stato detto dalla nostra amministrazione, a evitare di creare panico tra i cittadini – spiega il segretario provinciale del Sap – Adesso temiamo che queste limitazioni siano dovute al fatto che i dispositivi possano terminare».

Sempre a stretto contatto con i cittadini

Da giorni poliziotti, carabinieri, finanzieri e agenti della polizia locale sono impegnati h24, oltre naturalmente a svolgere il lavoro ordinario, nel fare rispettare le limitazioni imposte dal DPCM con lo scopo di ridurre e, si spera, azzerare la curva dei contagi. Sono decine e decine di denunce scattate in tutta la provincia di Varese. «Sono state presi degli accorgimenti – continua Sternativo – I turni negli uffici, ad esempio, sono stati divisi in due (8-14 e 14-20) in modo che l’operatore lavori da solo, senza avere contatti con altri colleghi. Oppure per quanto riguarda gli equipaggi delle Volanti adesso si lavora sempre con lo stesso collega, in modo da limitare i contatti. Tutto questo non cambia il fatto che noi tutti siamo costantemente in stretto contatto con i cittadini. E, vista la situazione, i DPI a nostra disposizione sono da considerarsi inadeguati».

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