Sciopero del trasporto aereo, Usb Malpensa: «Fermare la low-costizzazione»

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MALPENSA – «La distruzione di ciò che resta di Alitalia, i 1500 licenziamenti avviati in Air Italy, la svendita dell’handling in Toscana Aeroporti sono solo i sintomi più evidenti e gravi di una malattia che colpisce uno dei settori più strategici per il Paese, che ricadranno ancora con più veemenza, su tutti i lavoratori delle società di Handling e dell’indotto a fine ottobre 2021 quando non ci sarà più il blocco dei licenziamenti». A dirlo è Usb Lombardia che mette a disposizione di tutti i lavoratori di Malpensa per raggiungere la grande manifestazione per il trasporto aereo organizzata a Pisa venerdì 23 aprile.

La low-costizzazione del lavoro

Di seguito i motivi per cui Usb Lombardia parteciperà alla manifestazione nazionale in piazza dei Miracoli di tutti i lavoratori dei gestori aeroportuali, handling e dell’indotto.

Non si è dato seguito alla riforma del trasporto aereo, con un disegno di legge delega fermo al palo da molti mesi, non si tutelano i vettori nazionali, si permette alle rendite private delle gestioni aeroportuali di esternalizzare attività e continuare a svendere la forza lavoro dell’handling, quando sono le stesse che hanno ricevuto la proroga delle loro ricche concessioni. Da anni il Trasporto Aereo segna tassi di crescita impressionanti ma che ha finora visto la progressiva distruzione delle condizioni di lavoro, dall’occupazione ai salari alla sicurezza e salute sul posto di lavoro. A distanza di più di un anno dall’inizio della crisi i lavoratori aeroportuali sono allo stremo, ammortizzatori sociali insufficienti, FSTA (per chi lo percepisce) in eterno ritardo, molte società non anticipano la cassa integrazione, le società di handling che gestiscono la cassa integrazione in modo discriminatorio con l’unico scopo di abbattere i costi con il risultato che pochi lavoratori lavorano e tutti gli altri, cassa integrazione in quantità industriale. Le Clausole sociali negli Handlers penalizzanti negli aeroporti dove non ci sono accordi di sito, che hanno tolto dignità a centinaia di lavoratori con una esperienza e professionalità ventennale. Molte delle problematiche erano già presenti prima dell’inizio della pandemia, oggi di fronte alla devastante crisi causata dal Covid si è risposto con provvedimenti parziali senza avere un’idea per la riappropriazione della gestione dei flussi turistici e commerciali così importanti per l’Italia, anzi vogliono utilizzare questa crisi per dichiarare esuberi, abbassare ulteriormente il costo del lavoro. Tutto questo sta portando inesorabilmente verso un modello di trasporto aereo nazionale di fatto colonizzato, frammentato e basato sulla low-costizzazione dei rapporti di lavoro. Solo unendo tutti i lavoratori di tutti gli aeroporti possiamo fermare la low-costizzazione dei rapporti di lavoro.

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