Malpensa, Usb: «La ripresa sarà sempre più ultra low cost»

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MALPENSA – Anche quando il traffico aereo sarà tornato ai livelli pre-Covid, «non prima del 2024», Malpensa è il suo indotto saranno più poveri. La pandemia, sostiene il segretario regionale di Usb Lavoro privato, Luca Pistoia, rischia di essere uno spartiacque definitivo. «Lo stiamo vedendo già ora: ci sarà un aumento delle low cost e delle ultra low cost. E il passato ci insegna che questo genere di compagnie genera negli aeroporti dumping sociale e maggiore precarizzazione».

Presidio sotto la Regione

Usb ha organizzato insieme a Cub un presidio questa mattina, martedì 6 aprile, davanti alla sede del consiglio regionale della Lombardia. «Il settore del trasporto aereo era già in crisi prima dell’inizio della crisi per Covid-19», spiegano gli organizzatori. «Negli ultimi 15-20 anni i governi hanno svenduto un settore strategico del nostro Paese alle compagnie straniere, a partire dalle low cost, che unitamente a una mancanza di regole e alla liberalizzazione del mercato hanno precarizzato gli aeroporti italiani, rendendoli un concentrato di lavoro povero con sempre meno diritti, salari al ribasso, aumento dei carichi di lavoro e un sostanziale azzeramento della salute e sicurezza sul posto di lavoro». Per questo motivo chiedono l’immediato avvio di tavoli ministeriali per una riforma complessiva del trasporto aereo.

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Alitalia e Air Italy

Al governo nazionale Usb e Cub chiedono che a fronte dei 3 miliardi di euro sul rilancio di Alitalia, non venga creata ad una mini-compagnia che prevede lo smembramento e il ridimensionamento che comporterebbe migliaia di esuberi. Per quanto riguarda Air Italy invocano lo stop immediato della procedura di licenziamento aperta per tutti i lavoratori: «Ci sono 1500 famiglie lasciate in mezzo ad una strada». Ma la protesta abbraccia anche gli handlers di Malpensa e Linate («è necessario procedere subito a un accordo di sito e e alla limitazione delle aziende»), Sea («No a futuri accordi che prevedono, attraverso lo smartworking e la digitalizzazione, flessibilità, aumenti dei carichi di lavoro ed esternalizzazioni») e tutto l’indotto aeroportuale («basta agli appalti pirata che ricadono sulle condizioni normative e contrattuali dei lavoratori»).

La Lega pro Alitalia

Ai partecipanti al presidio organizzato sotto il Pirellone hanno portato la loro solidarietà i consiglieri regionali della Lega e membri della Commissione trasporti, Max Bastoni e Silvia Scurati. Che dicono: «Mentre l’Unione europea liquida oltre 4 miliardi per Air France risponde alla richiesta di 55milioni del nostro Ministro allo sviluppo economico promettendo meno della metà della somma. Quello che l’Europa concede a Lufthansa e ai francesi non è di fatto concesso ad Alitalia». E ancora: «Due pesi e due misure: chiedere che vi sia una compagnia di bandiera più efficiente non significa svendere il nostro Paese alle gestioni low cost o chiudere gli slot su Malpensa. L’aeroporto lombardo rappresenta un grande hub per tutto il Nord del Paese, una finestra importante a livello turistico ed economico, anche alla luce delle Olimpiadi del 2026. Un criterio, quello utilizzato dalla Commissione europea, che non tutela le famiglie e il tessuto economico italiano e lombardo».

Sarà Linate il principale freno alla ripresa di Malpensa. Le low cost su Milano

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