MALPENSA – L’aeroporto di Malpensa si risveglia all’alba con centinaia di voli cancellati. E’ l’effetto di una serie di scioperi che per l’intera giornata di oggi, 4 giugno, renderanno difficoltoso spostarsi in aereo in tutta Italia e in particolare sullo scalo varesino, dove l’adesione è molto alta.
Più soldi in busta paga
Incrociano le braccia i dipendenti di diverse compagnie (Air Dolomiti, Vueling, Emirates, American Airlines e Volotea), i controllori di volo Enav di Milano e Roma, i lavoratori del comparto aeroportuale e dell’indotto ma soprattutto il personale delle società di handling che da mesi hanno intrapreso una battaglia serrata per il rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre sei anni. «Se prendiamo un salario di un sesto livello addetto al carico e scarico bagagli formato da contingenza e paga base all’ultimo aumento avvenuto a gennaio 2017 corrispondeva a 1482.68 euro lordi mensili», spiega Renzo Canavesi della Cub Trasporti. «Se noi lo ricalcoliamo con i valori Istat ad aprile 2023 dovrebbe corrispondere a 1745.11 euro lordi mensili, ben 262.43 euro lordi in meno. Questo è la perdita del potere d’acquisto di un salario nel trasporto aereo. Inoltre vogliono ridurre le maggiorazioni sul lavoro notturno, e cancellare la tutela salariale per i lavoratori che si ammalano. Vogliono inoltre spostare risorse salariali dalla busta paga a fondi pensionistici privati».
Adesione altissima
Lavorare in aeroporto, dunque, non appare più attraente come anni fa. A Malpensa ci sono addirittura persone pagate 4 euro all’ora, una vergogna denunciata dalle sigle di base anche al governatore Attilio Fontana lo scorso martedì a margine della cerimonia di riapertura del Terminal 2. «Come si può vedere dai tabelloni negli aeroporti di Milano l’adesione agli scioperi è altissima», conclude Canavesi. «Significa che i lavoratori non accettano più sacrifici per favorire le compagnie aeroportuali».