Caso Neos-Ags, presidio a Malpensa. «I lavoratori tornino in Airport Handling»

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MALPENSA – «Riassorbire in Airport Handling i lavoratori direttamente coinvolti, con le stesse condizioni salariali e normative con cui sono usciti dall’azienda solo cinque mesi fa». Solo una delle richieste, forse la più importante, fra quelle avanzate oggi, 28 aprile, dai sindacati di base, riuniti sotto la palazzina di Enac al Terminal 1 di Malpensa. Una manifestazione, nello specifico organizzata dalla Usb insieme ad Adl e Flai. Ma soprattutto la diretta conseguenza della marcia indietro di Neos, che ha recentemente scaricato Ags per tornare in carico ad Airport Handling. Ora, dopo lo stop causato dal secondo lockdown di ottobre, i sindacalisti riprendono il megafono in mano: «Ancora una volta i lavoratori subiscono sulla propria pelle le decisioni scellerate delle compagnie, delle società di handling e della mancanza di regole uguali per tutti». Mentre quelle «poche regole esistenti», affondano gli organizzatori, «non vengono fatte rispettare da Enac».

Tutto torni come prima

Meno persone presenti rispetto ai presidi di ottobre, al massimo una cinquantina. Ma la sostanza non cambia. Anzi, al netto della situazione, c’è chi coglie l’occasione per dire: «Le nostre previsioni si sono avverate», come il sindacalista Flai, Andrea Orlando. «In sostanza abbiamo visto che Ags non è stata nelle condizioni organizzative adeguate per dare assistenza alla compagnia». E mette in chiaro obiettivi e garanzie. «Sappiamo che le società si sono viste stamattina», ha detto. «Ciò che chiediamo è che tutti lavoratori passati da Airport Handling ad Ags possano tornare in azienda, mantenendo inalterate le condizioni prima del passaggio. Sia da un punto di vista economico, che della normativa preesistente».

«Avevamo ragione»

Anche Francesco Mainardi, segretario di Adl, sottolinea in rosso lo stato attuale della situazione: «Avevamo ragione». E ha aggiunto: «Le sigle di base hanno portato avanti una lotta per il mantenimento dei posti di lavoro e della condizione salariale». Ora si guarda alla ripresa, ma «è necessario fissare dei paletti e rivendicare una clausola di sito. E fare in modo che i lavoratori non abbiano paura quando c’è un cambio di appalto: con società serie, in grado di reggere sul mercato».

La crisi Malpensa e il caso degli handler

Sul campo anche Luca Pistoia, sindacalista Usb. «In questo periodo i lavoratori aeroportuali sono tra quelli che soffrono di più in termini di condizioni di lavoro». Il riferimento va alla crisi nera di Malpensa nell’anno del Covid, che ha visto un calo del traffico aereo dell’85%. Un vero problema, «che ha comportato casse integrazioni e perdita di posti di lavoro per precari dipendenti stagionali. E la sofferenza inizia a essere pesante». Se a questo problema si aggiunge il caso Ags-Ah-Neos tutto diventa più pesante. «A Malpensa c’è il problema delle clausole sociali tra le società di handling. E tra ottobre e novembre i dipendenti che sono passati da una società all’altra hanno perso un buon 30% delle retribuzioni, lavorando per un’azienda destrutturata e non all’altezza». Da qui, il presidio di oggi: «Rivendichiamo che questi lavoratori vengano reintegrati con le stesse condizioni che avevano prima del passaggio».

Le richieste

Le condizioni raccontate – a suon di manifestazioni – portano a una serie di richieste da parte dei sindacati di base. A partire dalla possibilità «riassorbire in Airport Handling (Ah) i lavoratori direttamente coinvolti, con le stesse condizioni salariali e normative con cui sono usciti dall’azienda solo cinque mesi fa». E ancora: «Chiediamo garanzie occupazionali e salariali per tutti i lavoratori delle società di handling degli aeroporti milanesi, visto il probabile sblocco dei licenziamenti a ottobre 2021, e garanzie peri dipendenti di Ah a Linate, vista la grave situazione in cui versa la compagnia Alitalia,  storicamente il primo vettore in termini di volumi servito da Airport Handling». Non mancano le proposte a Enac, come «la convocazione immediata di un tavolo per predisporre gli accordi di sito per la clausola sociale, sia a Linate che a Malpensa, a garanzia dell’occupazione e dei salari». E con Enac, viene chiamata in causa anche Sea, per «la verifica sulle tempistiche per ottenere le limitazioni degli handler sullo scalo di Malpensa e per mettere un freno alla liberalizzazione selvaggia di tutti i servizi che si svolgono all’interno dell’aeroporto».

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