Accordo Neos-Ags, rischio licenziamenti: in 200 in presidio ad Airport Handling

MALPENSA – «Quante persone resteranno a casa?». Questa la domanda più ricorrente, posta a gran voce dai dipendenti di Airport Handling che oggi, 21 ottobre, si sono dati appuntamento per presidiare sotto gli uffici della società, al Terminal 2 di Malpensa. Con il sostegno dei sindacati, oltre 200 persone hanno contestato il passaggio che affiderà la gestione dei voli Neos, compagnia aerea italiana, ad Ags: ieri 37 lavoratori di Airport Handling sono stati “avvisati” che saranno licenziati dalla società per poi passare ad Ags.

Il caso sollevato dalla Cub

«Ags sta già operando a Malpensa, con ritardi e disfunzioni», sostengono i sindacalisti della Cub Trasporti. E con il cambio di gestione molti dipendenti, per contratto, passerebbero alla nuova società, «non in grado di garantire le condizioni di lavoro adeguate per tutti». Per i manifestanti, queste condizioni porterebbero ad un risultato chiaro: una serie di licenziamenti. Soprattutto in tempo di Covid, che di disagi economici ne ha già creati parecchi finora. La folla chiede spiegazioni. E c’è chi si offre per fornirle. Di fronte ai manifestanti si è presentato il capo delle risorse umane di Airport Handling, Gian Carlo Grassini: «Tutto ciò che era nelle nostre possibilità è stato fatto».

Di chi è la colpa?

In un gioco di colpe c’è chi se la prende con Neos – soprattutto fra i sindacalisti – perché «non può non sapere la situazione organizzativa attuale di Ags. E dei precedenti tentativi di questa società di ricorrere a subappalti con cooperative che meno tutelano i lavoratori». Ma c’è chi invece la pensa diversamente, pretendendo chiarimenti proprio dai piani alti di Airport Handling. Come uno dei dipendenti che ha preso parola, Valerio Ciardi: «L’azienda ci dovrebbe presentare un futuro diverso. Il loro compito è di prendere nuovo lavoro, avrebbero potuto aspettare dopo la pandemia. La colpa non è di Neos». Una posizione che ha generato applausi tra le fila degli altri manifestanti. Differente il punto di vista di un altro dipendente, Giovanni Anastasi: «Neos, in una situazione di crisi, si affida a una società che non rispetta degli standard minimi. E in questo modo al lavoratore mancano certe garanzie. Neos dovrebbe verificare che ci siano le condizioni per non creare un gap sociale», auspicando incontri direttamente con la compagnia aerea.

«Le scelte sono per le persone»

Ma che la colpa ricada sulla società di gestione o su Neos, ciò che i dipendenti chiedono sono risposte. A gran voce viene chiamato qualcuno che possa soddisfare i molti dubbi sul futuro. Si è preso questa responsabilità il capo delle risorse umane di Aiport H, Gian Carlo Grassini. Numerosi i botta e risposta. Alcuni anche molto accesi. «Siamo consapevoli che le aziende, composte da persone, compiano delle scelte delle quali sono responsabili. Quello che posso assicurare è che le decisioni prese qui sono solo ed esclusivamente nell’interesse dell’azienda. E di conseguenza delle persone».  E di fronte alle continue pressioni sulla possibilità di congelare questo passaggio di gestione – in attesa di avere un quadro formato da regole meglio definite – ha replicato: «Non può essere un solo soggetto a sospendere una procedura che negli anni è stata definita per garantire la continuità occupazionale. Se ci sarà un tavolo con tutti i soggetti interessati e coinvolti, noi faremo la nostra parte. Senza esitazioni per definire o migliorare le regole».

Con l’accordo tra Neos e Ags torna l’incubo cooperative a Malpensa

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