Somma dice addio a un simbolo della città: abbattuta la ciminiera dell’ex Itala

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SOMMA LOMBARDO – La ciminiera dell’ex Itala è stata abbattuta. Un simbolo non solo per l’azienda che dagli anni Sessanta ha dato da lavorare ai cittadini di Somma Lombardo per molti anni. Ma un vero e proprio marchio che ha contraddistinto la parte bassa della città. Un fatto che ha lasciato un po’ di amaro in bocca, soprattutto perché il suo recupero rientrava in un progetto di restauro di tutta l’area dove sorgeva l’industria, in via Villoresi, agli angoli di via Trieste e via Piave. E destinata a diventare una piazza. Il risultato: i sommesi non la prendono bene.

«L’abbiamo scoperto su Facebook»

Dal canto suo l’amministrazione prende le distanze. Così Francesco Calò, assessore all’Urbanistica: «Non lo sapevamo, rimaniamo stupiti anche noi di quello che è successo. Lo abbiamo scoperto tramite Facebook». Stando alle comunicazioni fornite dalla società che ha in cantiere l’area, la Devero Costruzioni, la decisione è legata a «un pericolo che ha costretto gli operai a intervenire e ridurre la ciminiera». Nulla che giustifichi una mancata comunicazione alla giunta Bellaria. «Qualunque fosse la decisione da prendere, necessaria o meno, avremmo ovviamente comunicato ai cittadini qualcosa».
Ora c’è chi dice che il simbolo in mattone rosso dell’ex Itala fosse un bene culturale. «Ma in realtà non lo è», sottolinea Calò. «Devero ha fatto richiesta alle Belle Arti e non risulta sotto la loro tutela. Quindi la società, slegata da qualsiasi vincolo, è intervenuta». E conclude: «Siamo in ogni caso molto dispiaciuti per quanto è accaduto. Ora stiamo facendo tutti gli approfondimenti del caso. Poi ci muoveremo di conseguenza».

Un simbolo per tutti

Due anni fa Calò diceva così: «Abbiamo chiesto l’immediata sistemazione e pulizia del cantiere, per ridare dignità e decoro all’area, e la riattivazione di una fattiva collaborazione in merito all’esecuzione del progetto presentato». Voci dicono che l’ultimo rimasuglio di quella che è stata una ditta nota non solo nella città dei Tre Leoni, ma su tutto il territorio, sia già stato abbattuto quest’estate. Ma solo ora la questione viene a galla. E finisce sulla bocca di tutti i sommesi. Così un cittadino: «Ai tanti potrebbe sembrare un banalissimo camino di una vecchia ditta, ma invece a mio avviso era una vera e propria opera architettonica». E aggiunge: «Un po’ di tristezza mi è rimasta nel vederla abbattuta. Conosco altre città, dove ciminiere di questo tipo venivano recuperate. Nel caso specifico, poteva rimanere nel contesto della piazzetta che è prevista al centro degli edifici».
E oggi l’assessore all’Urbanistica spera che «dopo 14 anni questo cantiere possa essere portato a termine, per cominciare con i nuovi progetti».

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