Marcia su Roma, il sindaco di Busto: «Manifesti subito rimossi, il caso è chiuso»

BUSTO ARSIZIO – «Abbiamo subito rimosso i manifesti, per me il caso è chiuso». Il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli invita a voltare pagina a proposito della vicenda delle affissioni sulla marcia su Roma comparse sulle colonne dei portici del centro storico la sera prima di venerdì 28 ottobre, centesimo anniversario della marcia “nera” che aprì le porte al regime fascista. La miglior risposta, per il primo cittadino di Busto, è onorare la memoria: «Stamattina (domenica 30 ottobre) sarò a Cassano Magnago per la celebrazione del 78° anniversario dell’uccisione di Mauro Venegoni, il partigiano barbaramente trucidato dai fascisti nel 1944. Sarà il mio turno, come sindaco di Busto, per tenere il discorso ufficiale».

I manifesti? Subito rimossi

«I manifesti sulla Marcia su Roma? Sarà stata opera di quattro cretini, che non meritano tanta importanza. Ora spero solo che gli inquirenti li identifichino». Taglia corto così Antonelli, rispetto alle polemiche suscitate dalle affissioni di matrice neofascista. «Noi come amministrazione ci siamo subito premurati di rimuovere tutti i manifesti abusivi. Per me la faccenda è finita lì. La nostra condanna del gesto è implicita». E al Comitato Antifascista che, insieme a diverse altre sigle che gravitano a sinistra, chiedeva come atto riparatore di affiggere negli stessi punti dei manifesti che richiamino la XII Disposizione transitoria della Costituzione, che vieta la riorganizzazione del Partito Fascista, Antonelli risponde seccamente no: «Non ne vedo la necessità, daremmo solo ulteriore visibilità a chi ha compiuto questo gesto. Ora basta polemiche e chiudiamola qui».

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