Valerio Mariani: «Nel trasporto pubblico, Busto deve contare come Varese»

BUSTO ARSIZIO – «Busto deve contare quanto Varese». Sul trasporto pubblico, il presidente del consiglio comunale Valerio Mariani rilancia. E chiede ad Emanuele Antonelli di intervenire come sindaco, «affinché la sua città possa avere lo spazio merita che nel cda dell’Agenzia di bacino» e anche come presidente della Provincia «per dare un segnale concreto a un territorio che, oltre a Busto Arsizio, comprende anche Gallarate, l’area Malpensa e la Valle Olona».

L’attuale assetto dell’Agenzia del Tpl

Nell’attuale cda dell’Agenzia sovra provinciale che gestisce il trasporto pubblico locale Busto busto voto giunta valerio marianiconta zero o quasi. Al momento, infatti, le quote societarie sono suddivise tra i capoluoghi ovvero Varese, Como e Lecco e le Province. E in termini di peso, quella Varese cuba poco più del 30 percento, con Villa Recalcati che detiene il 22 per cento delle quote. Poi c’è anche Regione Lombardia, che è socia di minoranza in ogni Agenzia di bacino del territorio regionale. E se per le province di Como e di Lecco il problema non si pone, per quella di Varese la situazione è ben differente, poiché Busto, che per numeri e chilometri del servizio può essere paragonata a Varese, in realtà nell’Agenzia non ha voce in capitolo.

Entrare in deroga

Esiste una legge che destina una quota percentuale minima per le città non capoluogo che intendono entrare nell’Agenzia di bacino. «Ma credo che per Busto – spiega Mariani – si debba fare un altro tipo di ragionamento, partendo dalla realtà, ovvero che la rete del trasporto locale ha per numero una sua autonomia. Non solo. Anche il bacino di riferimento è ben più ampio rispetto ai confini cittadini. Quando infatti parliamo di trasporto locale per il sud del Varesotto si fa riferimento a Gallarate, tutti comuni di Malpensa con l’aeroporto e la Valle Olona. Insomma un fetta importante in termini di territorio e di numeri di cittadini. Che non possono non essere rappresentati nell’Agenzia».

Quali quote a Busto Arsizio?

E se sul peso di Busto non si discute, il problema diventa quello delle quote, ovvero, chi degli attuali componenti del cda dovrebbe cedere una parte? Per Valerio Mariani non ci sono dubbi: «E’ chiaro che innanzi tutto occorre una deroga alla legge. Dopo di che credo che a lasciar spazio a Busto debba essere la Provincia di Varese, che al momento detiene più del 20 per cento». Mariani aggiunge: «In questo modo non si vanno a toccare gli equilibri e se da un lato Villa Recalcati perderebbe certamente una parte di quote, dall’altro la provincia di Varese  manterrebbe comunque il 30 per cento, ma con il supporto concreto del Comune di Busto».

E infine conclude: «Credo che si debba iniziare a ragionare in tal senso. Del resto la proposta di aprire a Busto è già stata fatta anche da Paola Reguzzoni, che a Villa Recalcati è consigliere delegato alla partita. Ora mi auguro che anche Antonelli lavori in tal senso nel doppio ruolo che ricopre: da sindaco per tutelare gli interessi della sua città e da presidente della Provincia per cogliere l’esigenza di un ampio territorio che chiede di essere rappresentato e di veder riconosciuta la propria forza».

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