GALLARATE – C’è un modo per arginare gli incivili, presumibilmente giovanissimi, che inzozzano i muri delle città e devastano l’arredo urbano? Qualcuno, esagerando, proprone di far intervenire l’esercito. Ma forse non è neanche un’esagerazione visto che quanto sinora messo in atto ha sortito scarsi se non zero risultati. Ne sa qualcosa chi abita o semplicemente transita dal rione gallaratese di Caiello: i muri della case sono una tavolozza (si far per dire) di scritte colorate, di tutti i tipi. Persino svastiche, con molta probabilità vergate senza nemmeno rendersi conto del loro tragico e inaccettabile significato. Ma sono lì, mischiate o isolate da altre frasi, parole, insulti e non-sense che “arredano” molte vie del popoloso quartiere.
Spettacolo indecente in piazza Diaz
Piazza Diaz è la più colpita. Davanti alla chiesa parrocchiale ci sono l’ufficio postale e un edificio municipale. E’un’alluvione, se così possiamo dire, di scritte. Con richiami al nazismo e al satanismo, con accuse a “Caiello diventato un ghetto” e altre amenità del genere. Spettacolo indecente, manco a dirlo. Spettacolo che si ripete in altre zone di Gallarate, anche in centro, ridotte a vere e proprie aree affrancate da qualunque regola, regno del degrado.
Come risolvere il problema?
Porre mano alla vernice per cancellare tutto quanto può risultare pleonastico: i vandali tornerebbero subito alla carica. Ma nemmeno si può lasciare un quartiere, compresa la sua piazza principale, in questo stato. Telecamere? Certo, servirebbero se non altro a identificare questi “artisti” dello spray. Per poi punirli obbligandoli a ripulire il tutto. Identificare loro e, se possibile, i loro genitori, primi responsabili dell’educazione dei loro figli. Qui il discorso ci porterebbe lontano, ma è fuori dubbio che la cifra educativa è, in questo caso, fondamentale. E rimane la prima vera soluzione al problema.
