Marnate, rapina il bar trattoria Vergani di Nizzolina e scappa in bicicletta

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MARNATE – Ha chiesto un panino con la nutella e un caffè. Poi all’improvviso è saltato dietro al bancone, ha spintonato il proprietario, aperto il cassetto dei soldi, l’ha ripulito ed è fuggito in sella a una bicicletta. E’ accaduto la mattina del 31 dicembre al bar trattoria di via San Sebastiano a Nizzolina. E per Vittorio Vergani, storico gestore del locale, è stata proprio una brutta chiusura di anno. Il malvivente non era armato.

Nutella, caffè biscotti e soldi

A raccontare come è andata è proprio Vittorio Vergani. «Non c’era nessuno dentro al locale. Erano da poco passate le 9.30 quando è entra un ragazzo. Giovanissimo e con accento italiano. Mi chiede un panino con la nutella. Rispondo che non ne ho e gli offro qualche biscotto insieme al caffè. Ma proprio mentre mi sposto per prendere i biscotti me lo ritrovo all’improvviso dietro al bancone».

Non chiede niente il giovane sbandato, ma agisce in fretta: assesta una spinta all’anziano gestore, che inciampa in un gradino e e va a sbattere contro la scrivania del retrobottega. Intanto il rapinatore apre al volo il cassetto, lo svuota in fretta e furia e scappa. Vittorio ha la forza e la prontezza di inseguirlo: «Non l’ho acciuffato per pochissimo – dice – l’ho visto fuggire verso la provinciale». Svanito. Ma non del tutto, «poiché – continua Vergani, qualcuno mi ha poi raccontato che ha visto un ragazzo seduto vicino alle scuole intento a contare dei soldi».

Troppi tossici

Vergani ha pochi dubbi: «Sono quasi certo che si tratta di un “drogatello”, uno dei tanti tossici che girano qua in zona. Anzi a me pare addirittura di averlo già visto». Quasi certamente il bandito sapeva del cassetto sotto la macchina del caffè, poiché ha bellamente ignorato il registratore di cassa che si trova all’inizio del bancone e ha puntato subito al posto giusto senza nemmeno chiede al gestore di consegnargli i soldi. «Ha fatto tutto da solo. Mi ha lasciato solo il caffè che gli avevo preparato e servito al bancone».

All’esterno del bar trattoria c’è piazzata una videocamera che potrebbe fornire qualche immagine utile alle indagini. Sta di fatto che Vergani racconta della cattive frequentazioni nella zona. Del resto poco distante iniziano i boschi, noti per essere una zona di spaccio e per essere molto frequentati da pusher e “clienti”. «Di tossici – continua – se ne vedono troppi qui in giro».

Il precedente

Tutto sommato a Vittorio Vergani questa volta è andata bene. Molto più grave l’episodio accadutogli un paio di anni fa. Quando nel locale sono entrati banditi a mano armata. «Mia moglie stava sistemando le sigarette nel retrobottega e i banditi hanno puntato la pistola contro mio figlio e ci hanno ripulito di tutto». Quella volta il bottino fu importante. Mentre questa volta il rapinatore ha portato via a Vergani qualche centinaio di euro, che l’uomo avrebbe utilizzato quel giorno per fare la spesa per la trattoria.

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