I 5 Stelle cacciano il senatore Gianluigi Paragone. Ma lui: «Espulso dal nulla»

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ROMA – Il no alla manovra costa al senatore varesino Gianluigi Paragone l’espulsione dal Movimento 5 Stelle. «Sono stato espulso dal nulla – reagisce l’ex anchorman televisivo – c’era una volta il 33%». Paragone era apertamente critico rispetto al movimento guidato da Luigi Di Maio sin dai tempi della scelta di varare un governo Conte-bis insieme ai nemici storici del PD.

Il senatore ha affidato a Facebook il suo commento alla notizia:

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L’espulsione

La notizia della cacciata del senatore varesino dal Movimento viene battuta dall’Ansa poco prima delle 9 di stasera, primo gennaio 2020. «Il Collegio dei Probiviri, composto da Raffaella Andreola, Jacopo Berti e Fabiana Dadone, a quanto si apprende, ha disposto l’espulsione dal MoVimento 5 Stelle di Gianluigi Paragone. L’espulsione è già stata comunicata all’interessato e, tra le altre cose, viene motivata anche con il voto espresso in difformità dal gruppo parlamentare sulla legge di bilancio». Il giornalista avrebbe presentato al collegio una memoria difensiva, giudicata però insufficiente per evitare l’espulsione.

La reazione

Il senatore, eletto nel collegio di Varese, non fa attendere un suo inequivocabile commento. Lasciato sul suo seguitissimo profilo Facebook: «Sono stato espulso dal nulla. C’era una volta il 33%….ora…». Un messaggio scritto a penna sulla carta intestata del Senato della Repubblica. Che dice molto di quanto il Movimento Cinque Stelle sia lontano dalla spinta che lo portò a diventare la prima forza politica alle elezioni politiche del 2018. In pochi minuti il suo post ha già totalizzato migliaia di commenti, in larga parte favorevoli a Paragone.

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