Maroni condannato a un anno. “Estraneo ai fatti, mai raccomandato qualcuno”

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MILANO – “Vengo assolto e condannato allo stesso tempo. Un colpo al cerchio e uno alla botte”. Così commenta su Twitter Roberto Maroni, ex governatore leghista della Lombardia ed ex ministro dell’Interno, la sentenza del Tribunale di Milano che lo assolve dal reato di induzione indebita e lo condanna ad un anno di reclusione e a 450 euro di multa “per una raccomandazione mai fatta”. Maroni era accusato di avere fatto pressioni per far avere un contratto di lavoro a due suoi collaboratrici, Maria Grazia Paturzo (assolto per questo capo d’imputazione “perché il fatto non sussite”) e Mara Carluccio, nell’ambito di Expo.

La missione a Tokyo

L’assoluzione riguarda appunto il contestato reato di induzione indebita, cioè la richiesta per la Paturzo a partecipare a una missione a Tokyo, viaggio mai effettuato. Il Pm, Eugenio Fusco, aveva proposto una pena di due anni e sei mesi di reclusione. L’ex governatore è stato però interdetto dai pubblici uffici per la durata della condanna, con pena sospesa (la sanzione diverrebbe esecutiva soltanto con una eventuale condanna definitiva).

Presunte false testimonianza

I giudici hanno anche inviato gli atti in Procura per una serie di presunte false testimonianze. In particolare sulle deposizioni rese in aula dall’avvocato e deputata di Forza Italia Cristina Rossello e dalla storica portavoce di Maroni, Isabella Votino. Entrambe avevano testimoniato sul capo d’imputazione per cui l’ex governatore è stato assolto. Atti alla Procura anche per le testimonianze di Maria Grazia Paturzo (che in passato, secondo il Pubblico ministero, sarebbe stata legata a Maroni da una relazione affettiva)  e Alberto Brugnoli, all’epoca dei fatti direttore generale di Eupolis, che aveva patteggiato la pena.
Condanna a un anno anche per Giacomo Ciriello, ex capo della segreteria politica di Maroni; per Andrea Gibelli la condanna è a dieci mesi e a sei mesi per la Carluccio a cui sono state concesse le attenuanti generiche.
“Sono deluso ma non mi scoraggio – commenta ancora l’ex ministro – ribadisco la mia totale estraneità a qualsiasi comportamento illecito e proprio per questo sono certo che in appello verrò completamente assolto”.

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