Romeo: «La Lega mantiene le promesse. A Roma e a Gallarate»

massimiliano romeo gallarate

GALLARATE – Dopo il debutto dei “Dialoghi gallaratesi” con Giancarlo Giorgetti sei giorni fa, il secondo appuntamento con i sabati leghisti (domani, 16 marzo, ore 10.45) a Palazzo Borghi è con Massimiliano Romeo. Il capogruppo in Senato, monzese d’origine e già consigliere regionale, sarà ancora una volta intervistato dal sindaco Andrea Cassani.

Romeo, Giorgetti sei giorni fa ha detto che il centrodestra così come lo concepiamo da 25 anni è superato. E’d’accordo?
«In questo momento la Lega è il centrodestra. Il suo motore e traino. I vecchi schemi sono superati, bisogna guardare al futuro anche se con Forza Italia e Fratelli d’Italia governiamo tante Regioni e Comuni. A livello territoriale c’è una buona tradizione amministrativa, mentre a livello nazionale, al momento, c’è qualcosa di diverso».

L’allenza con i 5stelle ogni giorno però viene messa in discussione. Sembra sempre di vivere alla vigilia di una crisi di governo.
«Tutte le volte che emergono posizioni diverse si tende sempre all’esaltazione dello scontro. E’normale dialettica. Si scannavano molto di più all’interno del Pd stesso quando erano al governo, semplicemente faceva meno clamore perché noi abbiamo tutti contro, a partire dall’estabilishment. Certo, c’è confronto tra noi e il Movimento5Stelle, ma con l’obiettivo di arrivare sempre a una sintesi».

Non crede che la sintesi raggiunta sulla Tav sia perdente per la Lega e per gli interessi dell’Italia?
«L’importante era non perdere i finanziamenti europei e non dover restiturire quelli già prestati. Ora abbiamo il tempo per ridiscutere un po’ i conti, strappare qualche risorsa in più, puntare a un minore impatto ambientale, togliere qualche megastruttura superflua come la stazione di Susa. A quel punto siamo certi che i benefici saranno molto maggiori dei costi e dunque l’opera si farà».

Sempre che il governo non cada prima. Si dice che, a fronte di un clamoroso risultato alle Europpe, la Lega possa staccare la spina.
«Falso, il governo durerà per l’intera legislatura. Non abbiamo mai fatto pesare agli alleati i sondaggi e gli ottimi risultati ottenuti in Abruzzo, Molise, Sardegna, Valle d’Aosta. Non lo faremo neppure dopo il 26 maggio. Abbiamo troppe cose da fare per pensare a scenari diversi da quello attuale. Mi riferisco all’autonomia, alla legittima difesa, alla videsorveglianza negli asili nido e nelle rsa, al rito abbreviato, alla proposta di legge di Salvini in materia di droga e molto altro ancora».

Veniamo ai temi locali. Era capogruppo in Regione quando si incominciò a parlare dell’ospedale unico Busto-Gallarate.
«Non solo. Mi ricordo che andai a parlare con il presidente Maroni sul tema, portando le istanza del sindaco Cassani, favorevole a creare un nuovo polo sanitario centrale per il territorio. Mi ero speso allora e sono certo che l’attuale governatore, Attilio Fontana, proseguirà in quella strada. Dopo il confronto, ora è arrivato il momento di concretizzare».

Da Roma dicono che segue con attenzione l’attività amministrativa di Cassani a Gallarate. Che ne pensa ora che ha superato la metà del mandato?
«Quando si vince dicendo ai cittadini certe cose, poi i cittadini si aspettano che quelle cose vengano attuate nei cinque anni successivi. Cassani si è presentato ai gallaratesi promettendo maggiore ordine e sicurezza a Gallarate ed è ciò che sta facendo. Lo smantellamento del campo Sinti era in programma? Sì, allora ha fatto bene a proseguire. Io tanti anni fa, da assessore alla Sicurezza a Monza, sgomberai alcuni campi Rom e oggi la gente me lo riconosce ancora. E poi un sindaco della Lega non puà limitarsi all’ordinaria amministrazione. Cassani fa bene a distinguersi, anche a costo di essere divisivo e di generare polemiche. Chi l’ha dura la vince».

Cosa ne pensa di questi sabati leghisti, iniziativa anomale nel vostro partito?
«Anomala fino a un certo punto, perché l’animo vincente della Lega è da sempre la vicinanza dei suoi rappresentanti al territorio. Con le cene, con le feste, anche con iniziative come queste. Al Nord sono ormai abituati, al Sud cominciano a dirci: finalmente dei politici che ogni tanto si fanno vedere».

massimiliano romeo gallarate – MALPENSA24