«I sindaci sono solo una parte della popolazione. Di Malpensa si parli con tutti»

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Ora più che mai occorre far chiarezza sul tema di Malpensa, iniziamo a sfatare il mito creato ad arte che contrappone chi è per il sì a chi è per il no allo sviluppo di Malpensa. Nessuno di quelli schierati per il no ha mai voluto la chiusura dell’aeroporto, anzi vorrebbe uno sviluppo compatibile con le esigenze territoriali, attuando tutti gli strumenti idonei a definire preventivamente cosa debba essere realizzato su questa specifica area. UNI.CO.MAL., assieme ad altri attori del territorio, richiede da tempo una VAS (Valutazione Ambientale Strategica e una VIS (Valutazione di Impatto Sanitario), come normato dalla Commissione Europea.

Pochi giorni fa, la Camera parlamentare ha approvato una modifica degli articoli 9 e 41 della nostra Costituzione. Nell’art. 9 si introduce la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni, alle quali purtroppo non lasceremo una gran bella eredità. L’art. 41 dice che l’economia privata non può svolgersi in modo da arrecare danni oltre che alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana, anche alla salute e all’ambiente. Ciò alla faccia di chi vuole un’espansione illimitata e caotica, a caccia del profitto immediato per il proprio interesse “particolare” secondo la logica “benefici per pochi e costi per tutti”.

Sinceramente non è chiaro perché Regione Lombardia e SEA intraprendono confronti solo con alcune amministrazioni locali e rappresentanze di categoria, non con la popolazione o con i cittadini riuniti in associazioni, che giudicano ciò che accade come una decisione calata dall’alto, non condivisa con chi poi vivrà i disagi provocati dal Masterplan 2035. Siamo più chiari: i sindaci sono solo una parte della popolazione, come ampiamente dimostrato dai dati dell’astensione elettorale. E gli altri? 

Alle perplessità già espresse, si aggiunge una verità che oramai non può essere più tenuta nascosta. Sembra infatti che Regione Lombardia e SEA abbiano paura ed effettuare le necessarie Valutazioni  perché consapevoli del risultato finale. Una VAS realizzata sul Quadrante Ovest, zona di Malpensa, già avviata da R.L.12 anni fa (vedi SIVAS procedura 30165  PTRA di Malpensa ) e interrotta poi senza spiegazione, definirà quali strutture ed infrastrutture il nostro territorio può ancora sopportare. Siamo soggetti interessati, prenderemo atto di quanto emergerà e con buona pace di tutti non ci saranno contestazioni.

Ora si sta parlando di Malpensa come se non ci fosse più un passeggero. Solo una valutazione preliminare andrà a definire  la funzione reale dell’aeroporto, i suoi confini, la sua eventuale espansione, riducendo i margini di manovra di SEA. Come già avvenuto in passato nella storia di Malpensa 2000, chi dovrà sopportare le decisioni prese lontano o alle spalle dei territori saranno ancora una volta i cittadini.

Il Direttivo Unicomal

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