GALLARATE – Il murales del Gadda Rosselli di Gallarate, finanziato con i fondi europei e inaugurato lo scorso dicembre alla presenza del provveditore Giuseppe Carcano, è viziato all’origine da un mancato adempimento. E’stato realizzato senza passare dalla Commissione Paesaggio e, come tale, ora può persino rischiare di venire cancellato.
L’iter paesaggistico
L’opera realizzata sulla parete della scuola superiore di Gallarate, immobile di proprietà della Provincia di Varese, deve essere assimilato a una modifica di facciata e come tale assoggettato a iter paesaggistico. I passaggi sono i medesimi di qualunque altro cittadino che voglia intervenire sui muri esterni di casa propria. E a maggior ragione se si tratta di un edificio pubblico, il rigoroso rispetto delle normative dovrebbe essere un fatto assodato. Invece con il murales al Gadda Rosselli qualche passaggio deve essere stato sottovalutato. E ora? Trattandosi di un intervento già realizzato, l’alternativa alla rimessa in pristino è l’accertamento di compatibilità. Ma se non dovesse superare lo scoglio, l’unica soluzione sarebbe cancellarlo.
Arte e spreco
Sarebbe davvero un peccato, innanzitutto perché si tratterebbe di uno spreco clamoroso di denaro pubblico. Per realizzare il murales, infatti, sono stati spesi parte dei 68mila euro ricevuti per il “Piano scuola estate 2021. Un ponte per il nuovo inizio”, destinato a consentire ai giovani occasioni di incontro. Si tratta di una iniziativa proposta dal Ministero dell’Istruzione, con finanziamenti europei, per favorire la socializzazione compromessa dalla Dad.
La cancellazione del murales sarebbe inoltre un vero oltraggio sotto il profilo simbolico e artistico. E’ stato infatti pensato e realizzato da un gruppo di ragazzi che, tramite la cooperativa Naturart, hanno avuto l’onore di lavorare insieme a Fabrizio Sarti, uno dei più quotati street artist del territorio. Cancellare un Sarti? Un affronto alla bellezza.