Masterplan Malpensa, furiosi i sindaci del Castanese: «Traditi da Cattaneo e Cuv»

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CASTANO PRIMO – «Non siamo un territorio di serie B. Non siamo cittadini di serie B. Eppure è così che continuano a farci passare». Si apre con queste parole la presa di posizione dei 5 sindaci del Castanese all’indomani dell’accordo sul masterplan di Malpensa (nella foto, l’ampliamento in progetto). Un accordo, e soprattutto un piano di sviluppo dell’aeroporto, che non è piaciuto per nulla a Giuseppe Pignatiello (Castano Primo), Fabrizio Allevi (Turbigo), Roberto Cattaneo (Nosate), Arconte Gatti (Vanzaghello) e Giorgio Braga (Robecchetto con Induno). «Come Comuni a sud e al confine dell’aeroporto diciamo basta di essere trattati come se non esistessimo. Basta essere presi in giro».

«Nostro territorio ancora sacrificato»

Il motivo dello scontento degli amministratori locali è presto detto. «In quelle aree già duramente provate, ormai da anni, dai costanti passaggi di aerei sia durante il giorno sia di notte, ecco un nuovo grosso colpo inferto alle comunità che qui risiedono e lavorano. Il protocollo d’intesa sottoscritto a Palazzo Lombardia dai Comuni del Cuv è l’ennesima presa in giro per una zona che nel tempo si è vista costretta a sacrificare moltissimo a livello di ambiente.

«Siamo stanchi – prosegue il comunicato diffuso oggi, martedì 7 giugno – di sentirci dare rassicurazioni sul presente e sul futuro, per poi vedere disattese le considerazioni fatte durante i vari momenti di incontro e confronto ai quali abbiamo partecipato. Solo poco tempo fa eravamo in riunione con l’assessore regionale Raffaele Cattaneo, al quale abbiamo espresso nei minimi dettagli tutte le preoccupazioni, eppure niente: ha preferito ancora decidere senza minimamente coinvolgerci. Anche ai Comuni del Cuv (il Consorzio urbanistico volontario che raggruppa Somma Lombardo, Lonate Pozzolo, Ferno, Golasecca, Vizzola Ticino, Arsago Seprio, Golasecca, Cardano al Campo e Casorate Sempione, nda) abbiamo sempre chiesto collaborazione, venendo a scoprire solo dagli organi di informazione quali sono state le loro scelte. Questo non è rispetto istituzionale e non è soprattutto attenzione al territorio».

«Capannoni Cargo nell’attuale perimetro»

«Non ci siamo mai tirati indietro quando è stato il momento di metterci la faccia contro un progetto che, se così realizzato, andrà inevitabilmente a creare ulteriori ed enormi problematiche. E non lo faremo di certo ora, anzi. Perché il Castanese ha bisogno di essere tutelato e salvaguardato. Ci aspettiamo che le modifiche apportate dal protocollo sottoscritto rispetto al progetto depositato presso la commissione ministeriale comportino la riapertura delle osservazioni.

«Noi – è l’appello finale – insisteremo affinché i nuovi capannoni Cargo vengano realizzati all’interno dell’attuale sedime aeroportuale nella zona che ora viene dedicata alla costruzione della centrale di energia, in linea con la posizione espressa dal Parco del Ticino che, coerentemente con le proprie posizioni, viste respinte tutte le proposte alternative all’uso della brughiera ha abbandonato il tavolo. Siamo uniti più che mai per andare avanti a difendere un’area e la sua gente che meritano di poter vivere in tranquillità e senza possibili conseguenze per la salute e dal punto di vista naturale e paesaggistico».

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