Il timore per una terza pista soltanto nascosta sotto le foglie

Masterplan terza pista malpensa

Abbiamo appreso dalla stampa che Sea ha presentato in anteprima alcune slide del Nuovo Master Plan 2035 e che molto probabilmente nelle prossime settimane tutti i cittadini potranno consultare il nuovo progetto.

Progetto che tutto sommato però non sembra proprio nuovo. La Cargo City si svilupperà in direzione Sud superando la Via Molinelli, allargando il sedime aeroportuale e cancellando la brughiera, minacciando anche la Via Gaggio.

Leggiamo che la Terza Pista non ci sarà, ma forse è solamente nascosta sotto le foglie visto che i terreni su cui SEA da sempre vuole costruirla saranno vincolati per “futuri sviluppi infrastrutturali”, così come avvenuto subito dopo la bocciatura del precedente Master Plan e così come era previsto nel Master Plan2030, su cui erano partiti una serie di tavoli di approfondimento poi finiti nel nulla.

Entrano, e non sappiamo bene in quale modo, tutta una serie di opere infrastrutturali extra sedime ritenute fondamentali per il territorio (?), come la ferrovia T2-Gallarate oppure opere stradali come la variante 341, l’ammodernamento della Ss. 336 tra i due terminal e Busto Arsizio, le tangenzialine di Somma, etc.

Ci sorgono sin da subito alcuni dubbi… quale procedura sarà usata? Una VIA? Oppure una VAS, visto che sono contemplate opere da sistemare e altre da costruire ex novo. Opere che avranno impatti diversi, su territori già fortemente antropizzati.

Dicono che vorranno “aumentare il traffico, senza aumentare l’impatto ambientale”. Ecco, sarà il caso di pretendere dimostrazioni e prove di come intendano realizzare questa improbabile impresa, altrimenti queste rimangono solo parole.

La minaccia alla Brughiera e alla Via Gaggio è presente e faremo di tutto,

nel rispetto della legge, per impedire che questo avvenga.

Ci permettiamo un’ultimissima considerazione: a fronte della recente pandemia e delle concause che hanno prodotto tutto questo ci saremmo aspettati un cambio di rotta rispetto alle dinamiche di trasformazione territoriale. Il nostro è un territorio che non è in grado più di sopportare livelli di traffico aereo e di inquinamento da gas di scarico degli aerei e da inquinamento acustico come quelli del Bridge. L’obiettivo invece è di ritornare a quei livelli e potenziare ulteriormente l’aeroporto.

Lo ribadiamo da sempre e sempre ribadiremo questo concetto: prima si stabilisca con una VAS quanto questo territorio può sopportare – per noi il limite è già stato superato – e su quel limite si lavori per rendere l’aeroporto compatibile con il territorio e non il contrario.

Questo sarà il nostro punto di partenza. Noi siamo pronti.

Comitato Viva Via Gaggio

Masterplan terza pista malpensa – MALPENSA24