Matrimoni: ripartenza in vista a Varese. Ma molti rinviano al 2022

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VARESE – «Per il nostro settore ripartire è vitale». Parola di Emanuela Voltan, titolare di Vanilla Wedding, agenzia di organizzazione matrimoni attiva da 10 anni sul territorio della provincia di Varese. Presto si potrà tornare a organizzare i banchetti di nozze: a partire dal 15 giugno saranno nuovamente consentite le feste di matrimonio. Ma molti hanno già deciso di rinviare al 2022.

Un settore che riparte lentamente

Dopo un lungo stop il settore wedding vuole tornare alla normalità anche a Varese, ma non sarà una partenza sprint. Molti sposi a causa dell’incertezza che regnava fino a poche settimane fa hanno infatti deciso di rimandare tutto. «Per il momento abbiamo in programma qualche evento per l’autunno – spiega Emanuela Voltan – tutto il resto è spostato all’anno prossimo. Non tutti hanno la possibilità di arrivare all’ultimo minuto per organizzarsi, e preferiscono fare tutto in tranquillità nel 2022». Quelle coppie che invece avevano programmato di sposarsi a giugno dovranno fare una corsa contro il tempo, tra adempimenti burocratici e protocolli da assimilare.

Poco tempo per organizzarsi

Secondo la wedding planner varesina le decisioni del Governo sono state comunicate troppo a ridosso della ripresa degli eventi. «Le tempistiche per l’uscita dei protocolli avrebbero dovuto essere valutate meglio, tenendo conto di cosa implichi organizzare un matrimonio e spostare le persone. Chi si sposa in particolare nella settimana del 15 giugno dovrà “correre” per gestire gli aspetti burocratici richiesti dai protocolli anti Covid-19. Se le linee guida fossero uscite con più anticipo (aprile) ci sarebbe stato più tempo per gli sposi per organizzarsi con gli invitati in funzione dei vari protocolli». Inoltre c’è poi il problema del green pass, che non è ancora disponibile in nessuna regione, e che ogni partecipante dovrebbe presentare per poter presenziare all’evento. In sostituzione dovranno produrre un’autocertificazione. «Gli sposi avranno l’incombenza di dover contattare tutti gli invitati, richiedere l’autocertificazione, farsela inviare e poi fare avere il tutto all’organizzatore. Ci sono poi altre limitazioni, come il numero di invitati complessivo che andrà rimodulato in funzione della capienza della location e il tempo dedicato all’intrattenimento musicale, che andrà frammentato in slot temporali prefissati. Diciamo che i matrimoni ripartono ma gli sposi probabilmente avrebbero gradito un po’ meno stress».

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Importante ripartire

Non tutto è chiaro insomma, e saranno inevitabili i disagi, a partire da chi non è ancora vaccinato e dovrà sottoporsi al tampone o a un test rapido per poter partecipare alla cerimonia. Ma per il settore wedding poter ripartire è comunque un segnale importante. «La situazione di tutto il comparto è veramente pesante – osserva Emanuela Voltan – a Varese così come nel resto d’Italia ne abbiamo risentito tutti. Il settore del wedding coinvolge più di 80mila aziende (medie, grandi e piccole) e oltre un milione di lavoratori. La perdita di fatturato complessiva nel 2020 ha sfiorato il 90% e i matrimoni che si faranno quest’anno non andranno certo a sanare subito la situazione che si è creata in quest’anno e mezzo».

In attesa degli stranieri

Il territorio di Varese soffre in particolare anche le restrizioni negli spostamenti dall’estero. La provincia dei laghi negli ultimi anni si stava infatti affermando sempre più come meta per matrimoni scelta da un pubblico internazionale. «Al momento stiamo raccogliendo diverse richieste per l’anno prossimo, ma dobbiamo cercare di far tornare gli stranieri sul lago con delle campagne di promozione del nostro territorio. Si lavora parecchio con l’estero, soprattutto nella zona del Lago Maggiore». Ma il desiderio di sposarsi non è mai andato via, si è solo assopito. «Le spose sono carichissime e speranzose di poter tornare presto alla normalità – conclude la wedding planner – ci chiamano spesso per informazioni e, rispetto all’anno scorso, sono tutti entrati maggiormente nell’ottica delle restrizioni da dover rispettare».

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