Mauro Vegni: “Il Giro si farà. A porte chiuse? Non scherziamo”

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di Pier Augusto Stagi

Tutto ruota attorno al Tour de France e questa non è una novità. È un dato di fatto al quale ormai tutti si adeguano, dall’Uci in giù, passando anche di lato. Tutti aspettano che la curva pandemica scemi, che l’emergenza coronavirus venga in qualche modo ridimensionata e governata, poi si attenderà il pronunciamento della Grande Boucle, che tutto governa e tutto condiziona, senza trasformare. Non lo dicono a chiare lettere, ma chi più chi meno lo fa capire. Il primo tassello è il loro: il Tour deve scegliere il periodo e la data, il resto poi verrà da se.

Il Tour dal 29 agosto al 20 settembre inoltrato? Più che possibile. Il Giro ad ottobre? Ci stanno lavorando. Vuelta a novembre? Possibilità più che concreta e suggestiva.  Il Tour di tre settimane tutti gli altri di due? Neanche a pensarlo, dice a tuttobiciweb Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia. «È una pazzia, non se ne parla assolutamente. Se il Tour sarà ridotto a due settimane, allora anche noi siamo disposti a fare lo stesso sacrificio, altrimenti non si discute nemmeno».

E un Giro d’Italia a porte chiuse? «Noi lavoriamo per il momento solo ad un progetto: Giro a porte aperte – aggiunge Vegni -. È chiaro che ci saranno delle regole, delle indicazioni sanitarie ben precise da seguire, questo è pacifico, ma al momento il Giro è una manifestazione che dovrà essere aperta, anche perché dovrà essere simbolo di ripartenza e rinascita di un intero Paese, che sta patendo gravi danni economici, soprattutto a livello turistico».

L’ipotesi di non poter fare nulla è presa in considerazione? «È chiaro che la preoccupazione c’è, ma stiamo ragionando con ottimismo e fiducia: dobbiamo ripartire. Voglio e vogliamo essere ottimisti».

Le grandi classiche pare possano essere collocate ad ottobre: «Sanremo il 20, Strade Bianche il 28, il Lombardia il 31… Sono ipotesi, ma tutto è condizionato da dove si andrà a collocare il Tour. Se tutto dovesse andare per il verso giusto e l’emergenza Covid-19 dovesse migliorare, perché non pensare a una Strada Bianche ad agosto?».

E torniamo da dove siamo partiti: la prima mossa al Re (Tour), gli altri per il momento in scacco.

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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