Mensa dei poveri, chiesta la riunificazione dei fascicoli: tutto rinviato a maggio

tribunale milano

GALLARATE – Fascicoli da riunificare: nulla di fatto per Mensa dei poveri. Rinviato al 25 maggio il primo confronto tra il gup Natalia Imarisio e i sessantanove imputati della maxi inchiesta che il 7 maggio scorso ha spazzato via quasi completamente Forza Italia in Lombardia portando all’arresto dell’ex Ras dei berlusconiani in provincia di Varese Nino Caianiello e di molti suoi presunti uomini di fiducia. Oggi, 17 febbraio, data fissata per la prima udienza preliminare, come previsto, la procura ha chiesto la riunificazione del troncone d’indagine già arrivato in aula e di quello che comprende gli 11 indagati che avevano già cercato di patteggiare ricevendo un sonoro rigetto da parte del gip.

Chiesta la riunificazione dei fascicoli

Nell’ elenco delle posizioni che avrebbero dovuto essere discusse in aula oggi compaiono quella dell’ ex commissario provinciale di Forza Italia Carmine Gorrasi, della dipendente comunale Marta Cundaridi Giuseppe FiloniAngelo Palumbo – tuttora consigliere regionale – l’ avvocato Xavier Santiapichi, del deputato novarese Diego Sozzani, dell’ ex vicecoordinatore regionale e consigliere comunale di Milano Pietro Tatarella, dell’ imprenditore Mauro Tolbar, dell’ex dg di Afol Giuseppe Zingale, di Fabio Altitonante e Daniele D’ Alfonso. Le parti offese individuate dagli inquirenti sono il Comune di Gallarate, Amsa, Cpl Concordia, Codacons, la Società Arno, Rile e Tenore, l’ agenzia di Milano, Accam, Prealpi servizi, Afol.

Chiederanno ancora di patteggiare

Sono 11 invece gli indagati che aveva già tentato di vedersi ratificare l’accordo raggiunto con la procura lo scorso 7 novembre. Nell’ordine avrebbero dovuto patteggiare a 3 anni Alberto Bilardo, ex segretario di FI a Gallarate e uno degli uomini più vicini a Caianiello, a 2 anni Stefano Besani, avvocato di Gallarate, Laura Bordonaro, ex presidente di Accam spa, Matteo Di Pierro, ex collaboratore dell’imprenditore della Ecol service di Daniele D’AlfonsoMarcello Pedroni, all’epoca consigliere di Prealpi servizi, Alessandro Petrone, ex assessore all’Urbanistica di Gallarate,  l’intermediario Pier Michele Miano e l’imprenditore PierTonetti. Hanno infine patteggiato a 1 anno e 10 mesi Davide Borsani, all’epoca consigliere di Alfa srl e a 1 anno e 8 mesi per Beniamino Crescenti e Andrea Gallina, ex ad di Acqua Novara. Ad oggi le parti non hanno ancora ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini che, tuttavia, sarebbe prossimo ad essere notificato sul breve periodo. Il 25 maggio, dunque, saranno 80 gli indagati che compariranno in aula davanti al giudice per l’udienza preliminare. E’ quasi certo che buona parte degli 11 già orientati verso il patteggiamento torneranno a percorrere la stessa strada davanti al gup.

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