Mercato coperto all’ex Borri: l’architetto La Torre propone il Busto Arsizio Market

BUSTO ARSIZIO – Sono in arrivo i 15 milioni di Regione Lombardia per il bando di rigenerazione urbana destinato all’ex calzaturificio Borri di Busto Arsizio eppure, a quattro giorni dalle elezioni spunta una nuova idea. Parliamo della creazione di un mercato coperto nell’area, su modello dei market delle grandi città europee e a presentarla è un noto architetto della città: Giovanni La Torre.

Dall’abbandono alla vitalità

Come se il clima elettorale a Busto Arsizio non fosse già abbastanza caldo, a pochi giorni dalla chiamata alle urne spunta un nuovo dibattito: quello relativo al recupero dell’ex calzaturificio Borri in viale Duca d’Aosta. Ad “accendere la miccia” è Giovanni La Torre, un architetto bustocco che, insieme alla collega Alessandra Gnocchi ha realizzato un rendering del cosiddetto BAM: Busto Arsizio Market. «La proposta è quella di riqualificare l’area urbana realizzando un mercato al coperto proprio dove una volta sorgeva lo stabile dedicato alla produzione di calzature», spiega La Torre.

Il progetto intende valorizzare le potenzialità di un luogo di lavoro quale è il complesso dell’ex Calzaturificio Borri, che oltre ad essere stato uno dei primi esempi di produzione meccanizzata di scarpe in Italia, ha contribuito allo sviluppo urbano di Busto Arsizio. «L’immobile – ricorda l’architetto – versa in stato di abbandono e la nostra idea nasce dalla volontà di recuperare la struttura originaria e ridare vita al complesso. Gli spazi saranno trasformati e aperti alla condivisione di cibo, di prodotti di prima qualità e di persone, cittadini e turisti insieme, dove prima c’era un luogo dimenticato e chiuso da anni, il Busto Arsizio Market restituirà quel dialogo serrato con il quartiere in cui crediamo da sempre».

Melting pot

Insomma, una sorta di “melting pot” di artigianalità, territorio, incontro e vocazione culturale. «Sarà un susseguirsi di botteghe lungo il perimetro dell’edificio, che si affacciano su uno spazio centrale allestito con tavoli e sedie a servizio dei visitatori». Si potrà fare la spesa in tutte le botteghe tra prodotti cucinati dagli artigiani al mercato o da cucinare a casa, ma anche scegliere di sedersi a mangiare o girare tra le botteghe per fare la spesa, oppure decidere di fare arrivare il mercato a casa, ordinando le bontà degli artigiani a domicilio, incontrare persone o starsene da soli a studiare, leggere o lavorare, partecipare a laboratori, presentazioni o corsi di cucina, ma anche ascoltare buona musica. «Si potrà fare la spesa durante il giorno o andare a cena la sera, cosi da soddisfare le esigenze di tutte le fasce d’età, dal giovane all’anziano».

C’è da dire che l’amministrazione Antonelli ha già presentato un piano per il recupero dell’area, che si è già aggiudicato il bando da 15 milioni di Regione Lombardia. La proposta della maggioranza uscente è la creazione di un auditorium per la musica dedicato a Uto Ughi, attività commerciali e di ristorazione, oltre a una palazzina destinata all’housing sociale dove oggi c’è il parcheggio dei dipendenti comunali. Se però l’attuale sindaco non dovesse essere riconfermato le carte tornano a mescolarsi dato che il bando regionale permette una certa flessibilità, tant’é che per esempio il candidato del Pd, Maurizio Maggioni, ha detto di voler mettere mano al progetto. Quindi l’idea degli architetti La Torre e Gnocchi potrebbe rientrare in gioco.

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