Ex Borri e incompiute di Busto, in arrivo 15 milioni dal governo. «È la volta buona»

BUSTO ARSIZIO – Ex Borri, la svolta è vicina: in arrivo i 15 milioni di euro del bando di rigenerazione urbana sulla qualità dell’abitare del Ministero delle Infrastrutture. Il progetto del Comune di Busto si è piazzato all’82esimo posto sui 271 comuni candidati a ricevere i 3,2 miliardi del bando. «Forse è davvero la volta buona» annuncia il sindaco Emanuele Antonelli. «Toccando ferro, siamo fiduciosi di rientrare tra i comuni che si aggiudicheranno ufficialmente questo bando». Negli spazi dell’ex complesso industriale di viale Duca d’Aosta troveranno posto un auditorium per la musica dedicato a Uto Ughi, attività commerciali e di ristorazione legate alla vocazione musicale e uffici comunali, oltre ad una palazzina destinata all’housing sociale nell’area oggi occupata dal parcheggio dei dipendenti comunali.

Il bando

La certezza definitiva ancora non c’è, ma la graduatoria del bando, pubblicata oggi 22 luglio, lascia ben sperare anche Busto Arsizio, dopo Varese che ha già sbandierato i quasi 30 milioni di euro ottenuti per i due progetti di riqualificazione dell’ex macello di Belforte e della villa Baragiola di Masnago. «Il progetto del Comune di Busto risulta all’82esimo posto sui 271 presentati dai comuni sopra i 60mila abitanti – si legge in una nota di Palazzo Gilardoni – ciò significa che molto probabilmente arriveranno in città 15 milioni di Euro (la cifra massima prevista dal bando) per il recupero strutturale e funzionale di edifici storici e aree in degrado del centro cittadino: l’ex Calzaturificio Borri, il Conventino, l’ex Presidio Militare Austriaco, le ex Carceri e Villa Bossi-Radetzky». La conferma si avrà a metà settembre, con la pubblicazione della graduatoria definitiva. Dopo i 41 milioni per l’area delle Nord – 15 per la rigenerazione urbana dell’area mercato e 26 per la stazione, un altro colpo importante per Busto.

«Forse è davvero la volta buona»

L’amministrazione va con i piedi di piombo ma definisce «un’ottima notizia» la pubblicazione dell’esito del bando, che salvo sorprese porterà i tanto attesi 15 milioni a Busto. «Una grande soddisfazione – il commento a caldo del sindaco Emanuele Antonelli – se il finanziamento sarà confermato anche alcune aree centrali della città che da tempo attendono di essere strappate al degrado ritorneranno a risplendere e non sarà solo un maquillage estetico, ma una vera e propria svolta nel sistema cittadino. Ringrazio il settore opere pubbliche e l’ufficio attrazione risorse che hanno lavorato in sinergia per arrivare a questo risultato straordinario». Con l’assessore all’urbanistica Giorgio Mariani che estende «i ringraziamenti anche all’ufficio patrimonio per la collaborazione e l’impegno con cui si è occupato del progetto».

Le tappe dell’annosa vicenda

Se dovesse essere confermato lo stanziamento da 15 milioni di euro, per le ex calzaturificio Borri si chiuderebbe una vicenda durata vent’anni. Era infatti l’estate del 2001 quando l’amministrazione comunale monocolore leghista guidata da Gianfranco Tosi acquistò lo storico complesso industriale con l’obiettivo di insediarvi gli uffici comunali che erano dispersi in giro per la città. Un proposito ambizioso che si è sempre scontrato con la necessità di reperire le risorse per la ristrutturazione dell’area dismessa. Negli anni furono le più disparate le ipotesi di destinazione dall’ex calzaturificio. Dalla cittadella della sicurezza le sedi della Polizia di Stato e della polizia locale, fino al sogno della sede distaccata della Corte d’appello e alla suggestione di un grande polo museale in cui esporre la collezione d’arte del mecenate bustocco Giuseppe Merlini.

Durante gli anni dell’amministrazione Farioli la società comunale Agesp Servizi, allora guidata da Paola Reguzzoni, lanciò un concorso di idee che però rimase lettera morta. Poi arrivo il nuovo piano di governo del territorio che legò il destino dell’area all’intervento di riqualificazione dell’ex autosalone Volturno su cui è sorto il supermercato Coop. In questi anni la società che ha costruito lo spazio commerciale si è occupata anche della messa in sicurezza dell’area del Borri, eseguendo gli interventi di bonifica dell’eternit e di sistemazione del tetto, a scomputo degli oneri di urbanizzazione dovuti al comune per il supermercato. Ma la destinazione dell’area è rimasta sempre un punto di domanda, con l’unica opzione concreta che era apparsa quella ventilata dall’Acof Olga Fiorini di insediare un grande campus scolastico trasversale ai vari cicli di studi. Fino alla grande occasione del bando del Ministero delle Infrastrutture sulla qualità dell’abitare. Ora finalmente per il Borri potrebbe aprirsi un nuovo capitolo di storia.

Busto, per le incompiute un piano da 28,5 milioni. Al Borri auditorium per la musica

busto arsizio borri milioni rigenerazione – MALPENSA24