Mestieri e professioni: a MalpensaFiere si sceglie la scuola superiore

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BUSTO ARSIZIO – In un momento complesso e di transizione, in cui è difficile scorgere cosa ha in serbo il futuro, è bene avere le idee chiare sulle proprie aspirazioni e capacità. Aiutare l’orientamento degli studenti di seconda e terza media nella scelta della scuola superiore è quanto si propone il “Salone dei Mestieri e delle Professioni”, fino a sabato 13 ottobre a MalpensaFiere. La manifestazione iniziata oggi, mercoledì 10 ottobre, è stata presentata questa mattina da Claudio Merletti, dirigente dell’ambito territoriale di Varese, Paolo Bertocchi, consigliere provinciale all’Istruzione e Formazione, Emanuele Antonelli, sindaco di Busto Arsizio, Rudy Collini, rappresentante della Camera di Commercio e Maurizio Tallone e Cristina Boracchi, dirigenti scolastici rispettivamente di ambito 34 e 35.

Più di ottanta mestieri

L’appuntamento, giunto alla seconda edizione, si è caratterizzato da subito per la vasta affluenza, testimoniata dai parcheggi completamente esauriti a MalpensaFiere. Il salone, nato per aiutare gli alunni delle medie a fare la scelta giusta nella scelta della scuola superiore, presenterà, parallelamente a visite guidate e seminari, un’ottantina di mestieri e professioni. L’offerta formativa non sarà indirizzata solo ai ragazzi, ma anche alle loro famiglie, invitate a venire liberamente alla struttura venerdì pomeriggio e sabato mattina. È previsto un incontro specifico a cura del dottor Luigi Macchi, il 13 ottobre alle 11, rivolto ai genitori di ragazzi con disabilità. Una mostra, nata dalla collaborazione tra la chiesa “Padre Kolbe”, la Camera di Commercio di Varese e l’Università dell’Insubria, presenterà dati su potenzialità del lavoro e aspettative, nonché riflessioni sul suo significato.

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Una preparazione ancora maggiore

Boracchi ha ricordato come la scuola non debba essere solo istruzione, ma anche formazione: «Individuare già la professione alla luce di un progetto di vita può portare a un successo formativo ed esistenziale. Settore per settore, si avrà la compresenza di diverse scuole che si occupano di un mestiere. Così come nel romanzo “Fahrenheit 451” i personaggi diventano un libro, ciascuno studente delle superiori rappresenterà una professione». Antonelli si è detto orgoglioso dell’iniziativa: «Il risultato si vede già dal parcheggio esaurito. Come commercialista mi giungono richieste di lavoro tutti i giorni ma in tanti settori mancano le preparazioni, le professionalità, non sono in grado di dare risposte. Come sindaco il nostro problema principale è il lavoro. Ma non dei giovani, bensì di quelli che hanno già i loro anni. Il mondo è cambiato ed è cambiato in peggio, ci vuole una preparazione ancora maggiore di quella che diedero a noi. In provincia abbiamo scuole d’eccellenza, si tratta solo di dare ai ragazzi l’indirizzo giusto». Merletti ha aggiunto: «Questa dimensione nasce per merito di tutti, e dalla capacità di visione e mobilitazione complessiva delle scuole. La prospettiva non è chiara, non sappiamo quali saranno i mestieri del futuro. Occorre spingere sulle punte più avanzate, leggere le vocazioni di tendenza e fare più attenzione ai mestieri per cui non c’è risposta». Tallone ha espresso stupore: «Al secondo anno è stata superata ogni aspettativa con duemila studenti, e tremila già prenotati. Sono rimasto sorpreso dalla grande attenzione dei ragazzi quando nei miei interventi ho illustrato l’offerta formativa, abbiamo colpito nel segno». Collini: «È una grandissima soddisfazione e un dovere della Camera di Commercio avere contribuito a questa iniziativa, credo unica a livello nazionale. Far percepire il futuro agli studenti non solo aiuterà genitori e figli nella scelta, ma anche le imprese». Bertocchi ha messo in evidenza la comunità d’intenti da parte degli attori coinvolti: «Ci fa ben sperare. Il salone non è un grande open day, ma presentare il territorio e le professioni. Quest’anno, in una location ottimale, ne vengono offerte ai nostri ragazzi da Lavena Ponte Tresa a Caronno Pertusella più di ottanta diverse».

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