Vogliono uccidere il Milan? In Svizzera la partita più difficile per il Diavolo

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Ma l’Uefa ce l’ha con il Milan? E’ la domanda più naturale che un tifoso rossonero possa farsi nei minuti in cui in Svizzera si sta discutendo la sorte del “Diavolo” e le indiscrezioni giornalistiche portano verso conseguenze sportive nefaste.

La risposta immediata è no. Non può essere che la seconda squadra più titolata d’Europa dopo il Real Madrid, una protagonista assoluta della storia della Champions, possa essere invisa per qualche misterioso motivo ai massimi dirigenti dell’Uefa. Che senso avrebbe una cosa del genere? Perchè penalizzare uno dei tuoi “figli” prediletti? Qualcosa, però, non torna.

Ci sono aspetti della faccenda che non non si capiscono. Tra poco arriverà la sentenza (al momento non è stata ancora diffusa), ma se dovesse per davvero essere confermata l’esclusione per un anno dalle Coppe, insieme al tetto salariale da 45 milioni, o in alternativa l’esclusione per due anni, ci troveremmo di fronte a una “mazzata” storica. Una sentenza spropositata di fronte ai capi di imputazione. Come essere condannati all’ergastolo per aver rubato una mela. Sì perchè soprattutto quella più pesante, e cioè l’esclusione per due anni dall’Europa, vorrebbe dire automaticamente uccidere la società. Massacrarla dal punto di vista economico, e quindi tecnico e sportivo.

Un danno spaventoso che affosserebbe il Milan. Con il possibile cambio della guardia in società che senso avrebbe penalizzarla in maniera tanto pesante? Se a breve dovesse arrivare il nuovo proprietario, perchè negargli, con una sentenza di lunga durata, la possibilità di rimettere tutto a posto? Così si ammazza il Milan e non è giusto. Chi ama il calcio, vuol vincere contro i rossoneri sul campo e non nei tribunali sportivi. Il calcio italiano, pensando al proprio orticello, ha fatto pochissimo per difendere il Milan. Solidarietà da parte degli altri club, zero di zero. Solo sfottò e sarcasmo in dosi industriali. Con un Milan depotenziato dalla possibile mancanza di obiettivi sportivi per un paio di stagioni, tutto il campionato italiano rischia di subire l’ennesimo schiaffo. In caso di “mazzata” inutile prendere in giro i tifosi: in tanti andranno via, i giocatori che contano non andranno mai al Milan e si dovrà affrontare il “Purgatorio” con il coltello tra i denti. Un Mortirolo da scalare con la Graziella e una zavorra ai pedali.

 

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