MILANO – Scappava dopo aver fatto perdere le proprie tracce negli Stati Uniti, dove secondo le accuse ha preso parte a una manipolazione del mercato azionario per oltre 100 milioni di euro di profitti illeciti, e si era rifugiato nel centro di Milano. La Polizia lo ha arrestato in via Manzoni, mentre faceva rientro in hotel. Si tratta di Craig Auringer, 52 anni, bloccato in esecuzione di mandato di cattura della Procura di New York. L’uomo, cittadino canadese residente in Inghilterra, si trova ora a San Vittore in attesa dell’estradizione.
Le accuse
Secondo quanto si legge nei documenti giudiziari a firma del Procuratore Distrettuale Statunitense, Auringer avrebbe partecipato a uno “schema fraudolento comprendente una serie di attività altamente redditizie ‘pump-and-dumps’ delle azioni di almeno diciassette società quotate in borsa, dal 2006 fino al 2020”. Nel farlo, insieme ad altri complici, avrebbe finanziato “campagne promozionali ingannevoli per aumentare l’interesse degli investitori all’acquisto di azioni”, per poi “sfruttare collettivamente la domanda che avevano creato, scaricando le loro azioni su investitori al dettaglio ignari, raccogliendo così milioni di guadagni illeciti. A seguito di ciascuna di queste frodi, gli imputati hanno diviso la maggior parte dei loro profitti” ed hanno investito “una parte di essi nel loro successivo schema”. Sempre secondo le accuse, nel periodo di riferimento “gli imputati hanno raccolto oltre 145 milioni di dollari in proventi illeciti”.
Per mettere a punto questo schema milionario, gli imputati e il truffatore di fama internazionale avrebbero fatto affidamento su società finanziarie offshore, alcune svizzere, per nascondere di avere il controllo sulle azioni. Secondo il procuratore infine, a gestire il raggiro era un londinese, ma al suo fianco “nell’anello del potere del raggiro”, figurava anche Auringer. Ormai certo di finire in galera, il 52 enne “squalo” della borsa aveva fatto perdere le proprie tracce, fino a questa mattina.
