Milano-Sanremo, le mille sfumature di una corsa unica

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La Milano Sanremo si decide sul mitico Poggio

Capo Mele, Capo Cervo e Capo Berta e poi ancora Cipressa e Poggio: sono questi i punti simbolo della Milano-Sanremo, la corsa più lunga dell’anno e anche la più difficile da pronosticare, in agenda sabato 16 marzo.

Tadej Pogacar e Mathieu van der Poel sono i favoriti numero uno dei bookmakers, ma questa è una corsa imprevedibile, pertanto non si possono escludere tanti altri corridori, come Pedersen, che avrà il supporto di Jonathan Milan, Jasper Stuyven e Toms Skujins. Ci sarà poi la Ineos-Grenadiers con Pidcock, Ganna e l’ex vincitore Michal Kwiatkowski, che potrà dare consigli importanti ai suoi compagni. Da tenere sott’occhio naturalmente anche la Visma-Lease a Bike, che con Christophe Laporte e Olav Kooij punterà sicuramente su un finale in volata.

Ma la Sanremo è una sfida unica, nella quale solo il corridore capace di trovare il momento giusto potrà far esplodere la corsa ed andare a caccia della vittoria.

Per questo non possiamo dimenticare corridori esperti e mostri della resistenza come Matej Mohoric, Julian Alaphilippe e Kasper Asgreen, ma anche uomini che al momento sono in ottima forma come Maxim van Gils e Benoît Cosnefroy o Alberto Bettiol. Dall’elenco non possiamo lasciare fuori Axel Zingle, Neilson Powless, Stefan Küng, Krists Neilands e Luke Plapp. Ma se la vittoria si dovesse giocare allo sprint, fatto improbabile perché l’ultima volta è stata nel 2016, allora dovremmo considerare Jasper Philipsen, arrivato secondo alla Parigi-Roubaix lo scorso anno, capace di esprimere resistenza e  potenza per una gara come questa. Sono presenti poi gli ex vincitori come Arnaud Démare e Alexander Kristoff. Per finire dobbiamo citare  corridori che possono reggere bene sul Poggio e poi sprintare su Via Roma, tra questi ci sono: Caleb Ewan, Michael Matthews, Biniam Girmay, Matteo Trentin, Corbin Strong, Marijn van den Berg, Danny van Poppel e Vincenzo Albanese.

Tornando ai due corridori più quotati, ovvero Van der Poel e Pogacar, l’olandese è sicuramente l’uomo del momento. Due anni fa van der Poel fece il suo esordio stagionale proprio alla Sanremo e ottenne un incredibile terzo posto dopo un inverno pieno di infortuni. L’anno scorso sembrava in pessima forma alla Tirreno-Adriatico, ma poi ha fatto saltare il banco sul Poggio e tutti pensarono che quel rimanere nascosto alla Corsa dei Due Mari fosse un autentico bluff. Ora l’olandese dell’Alpecin-Deceuninck ha la maglia di campione del mondo e questo vuol dire avere delle responsabilità importanti. Mathieu questa volta potrebbe battere ancora un primato e vincere con l’iride sul petto, come fece Saronni nel 1983. L’olandese ha nuovamente deciso di iniziare la sua stagione con la gara più lunga e imprevedibile dell’anno, ma lui è uno che non teme gli avversari e si diverte quando la partita si fa dura. Terzo e vincitore con alle spalle degli infortuni, cosa potrebbe fare adesso, considerando che da più di un anno e mezzo non ha infortuni o malattie e si è allenato con il bel tempo in Spagna? L’unica risposta probabilmente sarebbe una seconda vittoria.

Ma c’è Pogacar questa volta, che a Siena ha dimostrato di poter fare quello che per altri è impossibile. Lui è il principale concorrente di van der Poel, ed è l’unico che può fare veramente tutto, anche trasformare una salita pedalabile in un vero inferno. Pogacar può  fare la differenza come ha dimostrato già lo scorso anno, ma questa volta la sua strategia sarà diversa. I due avversari si daranno appuntamento sul Poggio e sarà interessante vedere chi sarà il primo a fare la mossa giusta. La UAE Emirates potrà contare su corridori forti come Marc Hirschi, Brandon McNulty e Tim Wellens che sicuramente lavoreranno per sgretolare il gruppo.

La gara entrerà nel vivo quando mancheranno poco più di 50 chilometri al finale e il gruppo dovrà affrontare prima Capo Mele, lungo 1,9  con pendenza al 4,2%. Poi in rapida successione ci saranno Capo Cervo, sempre lungo 1,9 Km, ma più dolce con pendenza al 2,8% e per finire arriverà Capo Berta con 1,8 Km al  6,7% ma per raggiungere via Roma i corridori dovranno ancora affrontare 39 chilometri.

Quando al traguardo mancheranno esattamente 21,6 chilometri, sarà la volta della Cipressa e dei suoi  5,6 km con una pendenza media del 4,1%. Questa non è una salita particolarmente dura, ma bisogna considerare che ,arrivati a questo punto, i corridori avranno già 6 ore di corsa nelle gambe. Di solito non si vedono attacchi su questa salita, si sale ad alta velocità e si tende ad aspettare il Poggio, ma questa volta la posta in gioco è veramente alta e i favoriti potrebbero tentare l’azzardo.

La salita finale è il Poggio di Sanremo, posta a 5,5 chilometri dal traguardo. Se si vuole trovare una definizione, possiamo dire che il Poggio è allo stesso tempo la salita facile ma anche la più dura del mondo, perché il gruppo l’affronterà dopo 282 km di gara. Si tratta per lo più di una salita in falsopiano, che inizia con una serie di tornanti, ma negli ultimi 800 metri arriva la rampa più ripida, breve ma con pendenza dell’8%, ed è qui che accade tutto in un solo attimo.

Quasi… da manuale chi vuole attaccare lo farà da questo punto, forzando al massimo il ritmo per staccare tutti gli avversari e quando arriverà la discesa si potrà iniziare a sognare la vittoria. Questa discesa è importante tanto quanto la salita ed è abbastanza tecnica e permetterà di volare in picchiata fino ai 2200 metri, che porteranno il vincitore a dare tutto per arrivare sull’iconica via Roma e conquistare così, il primo Monumento dell’anno: la Milano-Sanremo, che come ogni anno si trasforma da Classica a Mondiale di primavera.

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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