Minori, «Legnano peggio di Bibbiano». Contratto con Azienda So.Le in bilico

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LEGNANO – Il Comune di Legnano intende ridiscutere il contratto di servizio con l’Azienda So.Le, procedendo al rinnovo per un solo anno anziché 3, per valutarne i risultati. Lo ha annunciato l’assessore ai servizi sociali, Anna Pavan, nel corso della riunione della commissione “Benessere e sicurezza sociale” di oggi, giovedì 3 dicembre. L’Azienda speciale consortile dal 2015 eroga servizi socio-assistenziali e di integrazione socio-sanitaria, quali gli affidi familiari e la tutela e protezione dei minori, per 10 comuni (oltre a Legnano Busto Garolfo, Canegrate, Cerro Maggiore, Dairago, Parabiago, Rescaldina, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona e Villa Cortese). Nell’ultimo anno sono stati 260 i minori assistiti a Legnano e 800 quelli nell’intero ambito di competenza. L’operato dell’Azienda è stato contestato dal consigliere del Movimento dei Cittadini, Franco Brumana, che come avvocato ha cause in corso con essa proprio per la tutela di minori. «Appare preferibile – ha detto Brumana – un aumento degli investimenti del Comune per l’assistenza alle famiglie, anziché sostenere i costi decisamente superiori per l’affido dei minori, da considerare solo come estrema soluzione laddove, purtroppo, è spesso la prima scelta dell’Azienda So.Le per i minori in difficoltà».

Brumana: «Gravi situazioni gestite male»

Brumana ha citato i casi, in particolare, di famiglie extracomunitarie, una albanese e una marocchina, «con tradizioni e comportamenti completamente diversi dai nostri che rendono necessaria una mediazione culturale. Invece – ha sottolineato il legale legnanese – abbiamo assistito a una neonata di poche settimane sottratta alla madre che l’allattava. Sono situazioni altamente drammatiche. Azienda So.Le – ha incalzato Brumana – sottovaluta, fra l’altro, gli interventi specialistici della psichiatria, che non ritengono necessarie simile soluzioni. Quello che è successo in Emilia (l’evidente riferimento è a Bibbiano, nda) non è niente in confronto a quanto successo a Legnano» ha detto Brumana, accennando a logiche di «aumento del fatturato».

Pavan: «No a un “ritorno” di servizi al Comune»

Pavan si è poi detta contraria alla possibilità di far riprendere dal Comune alcuni servizi gestiti per suo conto dall’Azienda Sociale del Legnanese, come ventilato dalla consigliere Daniela Laffusa (Lega) anche sulla base di quanto intendeva fare la precedente Amministrazione di centrodestra.

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