Montani (Lega): ecco perché il Vco vuole diventare lombardo

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Verbano Cusio Ossola al voto il 21 ottobre. Tema della consultazione referendaria: il divorzio dal Piemonte e il passaggio istituzionale e politico con la Lombardia. Scelta decisiva per il futuro di un territorio che, a sentire i promotori dell’iniziativa, si sente trascurato da Torino. Enrico Montani, senatore della Lega, è tra i sostenitori del referendum.

Senatore che cosa la spinge ad aderire a questa proposta di fusione?
“Ripeto un concetto che ho già avuto modo di esprimere in altre occasioni: oggi non mi sento né piemontese né lombardo, sono un cittadino del Vco che guarda a chi è in grado di fornirci risposte vere, in termini di sviluppo anche economico. Insomma, a chi abbia intenzione di considerarci in modo concreto”.

Perché, sinora?
“Torino ci ha sempre lasciati sullo sfondo. Faccio l’esempio più eclatante: i canoni idrici, cioè le risorse derivanti dalle società che producono energia. Bene, la Lombardia li storna per intero a Sondrio. Così fa i Veneto con il Bellunese. Noi invece siamo clamorosamente dimenticati. Non sto parlando di bruscolini, ma di parecchi milioni di euro”.

Soldi che il Vco potrebbe spendere per quali interventi?
“L’elenco è lungo. Mi basti sottolineare le impellenti necessità delle manutenzioni, a cui la nostra provincia non riesce a fare fronte. Situazione quasi drammatica, spesso ricordata anche da Stefano Costa, presidente dem della provincia. Credo non ci sia bisogno di altri commenti”.

La Lombardia che cosa vi ha promesso?
“Il governatore Attilio Fontana ha garantito che avremo lo stesso trattamento dei cittadini di Sondrio, se mai dovesse passare la fusione. E a Fontana credo, per diverse ragioni”.

Perché è della Lega come lei?
“No guardi, quando abbiamo chiesto un appuntamento a Milano ci ha ricevuto immediatamente. Alla porta di Sergio Chiamparino, presidente del Piemonte, abbiamo spesso bussato inutilmente. E’soltanto un episodio, ma mi sembra significativo”.

Il 21 ottobre, affinché il referendum sia valido, dovete raggiungere il quorum.
“Il comitato promotore, presieduto da Walter Zanetta, ne è consapevole. Ma è pure fiducioso. Una fiducia che deriva tra l’altro da un comune sentire: il Vco è legato a filo doppio a Milano, per motivi di vicinanza, di lavoro e di studio, di collegamenti veloci, i cittadini di qui si rapportano con il capoluogo lombardo, raramente con Torino. Poi, con la Lombardia, condividiamo il lago più bello d’Italia: non è un aspetto secondario”.

In caso di successo?
“Per rendere operativa la fusione ci sarebbe bisogno di una legge ordinaria, ma non credo che nell’attuale contesto politico potrebbero nascere problemi”.

E se non si raggiungesse la metà più uno degli aventi diritto al voto?
“Si aprirebbe comunque un ragionamento. La questione non sarà lasciata cadere. Il prossimo anno si vota per il rinnovo dei vertici regionali: la Lega ha ottime possibilità di successo. Ricominceremo da lì”.

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