Mosche e odori a Olgiate, il Comune: «Avanti con sopralluoghi e monitoraggi»

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OLGIATE OLONA – «Ci vogliono fiducia, pazienza e bisogna fare i passi giusti. Come amministratori, urlare per farci sentire non ci porta a nulla». Così Leonardo Richiusa, assessore all’ambiente di Olgiate Olona, dopo la protesta inscenata nel Consiglio comunale di martedì 26 luglio da alcuni cittadini della Balina, come ogni estate alle prese con mosche e cattivi odori. Esasperati da questi problemi, gli abitanti del quartiere a ridosso di Solbiate Olona si sono fatti vedere con cartelli e sentire con le loro voci nel teatrino di Villa Gonzaga dov’era in corso l’assise cittadina. Una protesta di cui Richiusa, ben al corrente della situazione e al lavoro per trovare soluzioni, riconosce la fondatezza e anche l’utilità, «perché fanno bene a segnalare i problemi e i disagi, e di questo li ringrazio».

Tante cause di fenomeni ricorrenti

«La situazione si ripete da un po’ di anni – ricorda l’assessore della giunta Montano – per più di un motivo: le aziende in quella zona, non solo quelle monitorate ma anche le normali attività agricole, che comportano il deposito di materiali in decomposizione, residui di sterco, cumuli di erba di taglio. In più, oltre a questi problemi endemici, quest’anno ci sono stati un inverno mite, con le larve degli insetti non decimate dal freddo, e una primavera e un’estate caldissime: tutto questo ha creato diversi problemi, fra cui quello del proliferare di mosche.

«In base alle esche sparse nel paese e al monitoraggio delle aree abbiamo fissato le scadenze per la demuscazione: alla Balina ne saranno fatte altre straordinarie. Non è la panacea, anche perché per legge dobbiamo utilizzare insetticidi poco tossici; ma è meglio farle più volte così, che una volta sola con sostanze forti. In ogni caso, puntiamo a eliminare la proliferazione delle mosche più che ad ammazzarle: a questo scopo sono stati fatti controlli nelle aziende, abbiamo scritto ad Ats, Arpa a Regione. Insomma, tutto quello che si poteva fare l’abbiamo fatto».

Richiusa: «Fatto tutto il possibile»

Negli ultimi giorni, in effetti, la presenza di mosche in paese sembra diminuita: merito dell’ultima demuscazione di domenica notte o dei temporali? «No, dei sopralluoghi – risponde convinto Richiusa – proprio come per gli odori. L’azienda avicola alla Balina ha installato nuovi impianti e collabora, a differenza di altre (la Perstorp, nda). È così che bisogna intervenire: non urlando, ma facendo i giusti passi. Le istituzioni ci sono e viviamo in una società del diritto, ci sono meccanismi per sistemare le cose democraticamente, le procedure sono più lunghe che in dittatura ma meglio così che fare la voce grossa. Il problema c’è da più di vent’anni, io me ne occupo da tre e senza urlare qualche risultato lo sto portando avanti». Un esempio? Il monitoraggio dei cattivi odori.

Presto un’app per le segnalazioni

«Ora – conferma Richiusa – procederemo con l’indagine olfattiva, ritardata per una serie di motivi tecnici sollevati dagli enti preposti. Chiedere ai cittadini di segnalare ogni episodio è importantissimo: qualsiasi ente chiede innanzitutto quante segnalazioni ci sono. Più ce ne sono e in aree diverse del paese, e più si riesce a sistemare il problema. Alcuni cittadini prendono sottogamba il loro ruolo di “sentinelle” perché non ricevono risposta, ma tutte le segnalazioni vengono registrate e girate agli enti preposti che sono obbligati a tenerne conto».

A questo scopo, dopo l’estate Arpa metterà a disposizione un’app con cui i cittadini potranno segnalare ogni evento, precisando luogo, ora e tipo di odore avvertito; il funzionamento sarà illustrato in un’assemblea pubblica. I dati raccolti saranno raffrontati con quelli delle centraline meteorologiche, ad esempio con temperatura e correnti d’aria, e con le attività in corso in quel momento nelle aziende. L’obiettivo del Comune è far partire l’app in settembre per almeno 6 mesi.

«I cittadini mi conoscono – conclude l’assessore all’ambiente – faccio le cose con coscienza e impegno, poi ci vuole tempo. Abbiamo a che fare con enti pubblici, non con privati, il che comporta lunghe trafile. Ma i risultati poi arrivano, come per gli investimenti sul depuratore e la sistemazione fognaria di via Tovo. Dicevano che questi problemi non sarebbero mai stati risolti, invece c’è voluto un po’ ma ora lo stiamo facendo».

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