Moschea a Sesto Calende, il Comune perde anche al Consiglio di Stato

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SESTO CALENDE – Seconda sconfitta in due mesi per l’amministrazione comunale di Sesto Calende contro la “Comunità islamica ticinese”. Undici anni di battaglie legali si stanno indirizzando tutte verso un’unica direzione, quella insperata da Lega e Forza Italia che per la seconda volta si trovano costretti a vedere il Comune soccombere davanti ai giudici nel braccio di ferro intrapreso con i fedeli di Allah per la costruzione di un’area per il culto islamico. I nodi insomma stanno venendo al pettine.

Seconda sconfitta

Soltanto due mesi fa il Tar della Lombardia aveva annullato la delibera del consiglio comunale di Sesto Calende del 2017, sostenendo che «il Comune non può più sottrarsi all’obbligo di esaminare le richieste che mirino a dare un contenuto sostanziale effettivo al diritto del libero esercizio dell’attività di culto, sia nella fase pianificatoria, sia nella fase successiva». La sentenza è stata impugnata dalla giunta di Giovanni Buzzi che ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato. Si è tuttora in attesa di giudizio.
Nel frattempo, però, i giudici amministrativi di secondo grado si sono espressi ancora contro il Comune sestese, confermando di fatto una prima sentenza del 2013 del Tar della Lombardia che, anche in quell’occasione, dava ragione alla comunità islamica.

La sentenza

Il Tar nel 2013 aveva accolto il ricorso dei musulmani che avevano impugnato l’approvazione del Piano di governo del territorio nella parte in cui non individua alcuna area da destinare ad attrezzature religiose per il loro culto. Il Comune ha fatto appello, ma il Consiglio di Stato lo ha ritenuto infondato e lo ha respinto, condannando l’ente al pagamento delle spese legali (oltre 7mila euro) della controparte. La sentenza, risalente allo scorso 30 novembre, recita testualmente: «L’appello va respinto e va confermata la sentenza appellata, che ha annullato gli atti impugnati».

Il dibattito

E ora? Al Comune resta soltanto un’ultima chance da giocare, ovvero la decisione del Consiglio di Stato sul secondo ricorso ancora pendente. Nel frattempo ancora una volta si trova costretto a pagare gli avvocati della “Comunità islamica ticinese”, oltre naturalmente ai propri. La maggioranza non si aspettava certo di perdere, come ha detto l’ex sindaco Marco Colombo durante l’ultimo consiglio comunale («Se facciamo un’azione legale è perché pensiamo di aver fatto bene il nostro lavoro»). Critica l’opposizione, con Alessandra Malini (Sesto 2030) che quantifica in circa 80mila euro i soldi spesi finora dall’amministrazione nello scontro legale con i musulmani: «La somma comincia a essere elevata». Ancora più drastica l’analisi di Roberto Caielli (Insieme per Sesto): «Questa causa è la seconda persa in poche settimane e si sapeva benissimo che sarebbe stata rischiosa. La giunta ancora una volta ha usato i soldi dei sestesi per una propria bandiera politica, ma il problema dopo due sconfitte pesanti resta non risolto. Siamo al punto di partenza, questa operazione non ha portato a risultati e abbiamo perso soldi dei cittadini».

Moschea a Sesto Calende, il Comune perde ancora davanti al Tar

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