Geografie pittoriche, in mostra a Gorla le storie dal mondo di Alessandra Bisi

mostra torre colombera bisi

GORLA MAGGIORE – Un viaggio tra le città più popolari del pianeta, ma anche una denuncia della distruzione perpetrata dall’uomo, specialmente nei confronti della fauna. È ciò che presenterà “Le geografie pittoriche del nostro vivere”, ultimo sviluppo del concept artistico multimediale Mondo Si di Alessandra Bisi. L’esposizione dell’artista milanese, a cura di Giorgio Fedeli, sarà inaugurata alla Torre Colombera di Gorla Maggiore domenica 7 aprile alle 16.30. Aperta al mercoledì (dalle 15 alle 17), sabato (dalle 15.30 alle 18) e domenica (dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30), proseguirà fino a domenica 28 aprile.

Una carta d’identità del luogo

Alessandra Bisi, stimata pittrice astratta e professionista del figurativo, esordirà alla Fondazione Torre Colombera di Gorla Maggiore con un nuovo sviluppo del suo concept artistico multimediale Mondo Si.
Si tratta di un progetto itinerante nelle città più iconiche e popolari del pianeta teso a restituire le geografie del terzo millennio, evidenziandone le logiche estetiche, consumistiche e comportamentali. Di contro alla crescente omologazione, plastificazione e meccanizzazione del nostro vivere, lʼartista torna a unʼartigianalità e unʼoriginalità espressiva che riporta in auge la tradizione del fare arte. Bisi cuce insieme grandi tessuti colorati che esprimono le atmosfere e il vissuto di ogni centro abitato che visita, intervenendo poi con mezzi pittorici tradizionali come la tempera e lʼolio, e con lʼinserzione di oggetti e ritrovamenti tipici, creando ogni volta una carta dʼidentità del luogo. Nella nuova mostra lʼartista milanese ha aggiunto, alla presentazione di quanto l’uomo stia distruggendo della sua identità storica, socio-culturale e ambientale, la denuncia della devastazione faunistica che sempre più perpetra sul pianeta: in un inedito allestimento immersivo, lo spettatore viene posto al confronto con alcune specie animali in via dʼestinzione. Prenderanno vita forse per lʼultima volta in suadenti tondi lignei di grandi dimensioni, che esprimono tutta la potenza della pittura e il suo eterno interrogarsi sul destino dell’umanità.

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