Tragedia Mottarone, Tadini ai domiciliari. Liberi Nerini e Perocchio

stresa strage indagini bossi

VERBANIA – Scarcerati Luigi Nerini, gestore della funivia Stresa-Mottarone, teatro domenica 23 maggio di una tragedia costata la vita di 14 persone, e Enrico Perocchio, direttore di esercizio. Ai domiciliari Gabriele Tadini, caposervizio, che nella notte tra martedì 25 e mercoledì 26 maggio, aveva confessato di aver apposto, con l’avallo di Nerini e Perocchio, i “forchettoni” che hanno bypassato il sistema frenante di sicurezza causando, in questo modo, la caduta della cabina 3 della funivia con 15 persone a bordo. La chiamata in correità non è bastata. Il Gip non ha convalidato il fermo. Il Gip ha ritenuto “che non ci sono indizi sufficienti di colpevolezza su Luigi Nerini e su Enrico Perocchio” e ha ritenuto “non credibili sufficientemente le dichiarazioni di Gabriele Tadini“, ha creduto “alla dichiarazione di estraneità di Nerini e Perocchio che hanno scaricato la scelta” dell’uso dei blocchi al freno “su Tadini”.

Il gip non ha creduto a Tadini

Il Gip di Verbania Donatella Banci ha creduto alla genuinità delle dichiarazioni di Nerini e Perocchio che hanno detto di non sapere nulla dei forchettoni addossando tutta la responsabilità a Tadini. Nerini ha anche aggiunto che legalmente non spetta all’esercente la garanzia di sicurezza. A tre giorni dal fermo tutti e tre gli indagati escono dal carcere. Il procuratore Olimpia Bossi ha sottolineato che tutti restano comunque indagati e che il processo è solo all’inizio. Lunedì si ripartirà da capo. I legali di Nerini e Perocchio hanno commentato che ora serve arrivare ai veri responsabili e che non c’è nulla per cui gioire nonostante il ritorno in libertà dei loro assistiti.

mottarone liberi nerini perocchio – MALPENSA24