Strage di Stresa, Perocchio sconfessa Tadini:  «Non sapevo delle ganasce»

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VERBANIA – «Non sapevo dell’uso dei forchettoni, non ne ero consapevole»: lo ha detto al gip del tribunale di Verbania il direttore di esercizio della funivia del Mottarone, Enrico Perocchio, secondo quanto riferito dal suo legale, avvocato Andrea Da Prato. Perocchio ha quindi smentito quanto dichiarato da Gabriele Tadini, caposervizio della funivia del Mottarone, comparso nella mattinata di oggi, sabato 28 maggio, davanti al Gip Donatella Banci. Tadini, nella notte di martedì 25 e mercoledì 26 maggio, aveva confessato alla procuratrice Olimpia Bossi, di aver posizionato consapevolmente i forchettoni per aggirare il freno di sicurezza, chiamando in correità anche Perocchio e Luigi Nerini, gestore dell’impianto.

Perocchio sconfessa Tadini

Ci sono dichiarazioni agli atti che «sconfessano e negano che Tadini abbia mai riferito di questa decisione» di porre i forchettoni per disattivare il sistema frenante «all’ingegnere Perocchio», direttore di esercizio della funivia del Mottarone. Lo ha spiegato il legale di Perocchio, riferendosi a una testimonianza di un tecnico esterno dell’impianto e parlando coi cronisti fuori dal carcere di Verbania dopo l’interrogatorio durato oltre due ore. Lo riporta l’Ansa.

La chiamata dopo la strage

Il direttore di esercizio ha anche parlato della chiamata ricevuta poco dopo le 12 di domenica scorsa proprio da Tadini. Nella quale, il caposervizio della funivia spiegava, subito dopo la tragedia costata la vita a 14 persone, di avere una fune strappata e i forchettoni inseriti. Nel corso dell’interrogatorio Perocchio avrebbe dichiarato di non sapere che qualcuno avesse fatto un «uso scellerato» dei forchettoni. 

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