L’INCORNATA – Nainggolan all’Inter è un affare per tutti, ma che errore cederlo

NAINGGOLAN

Radja Nainggolan all’Inter è ormai più di una suggestione, è quasi un’operazione conclusa. La Roma per una serie di ragioni lo vuol vendere; Luciano Spalletti, praticamente un genitore calcistico, vorrebbe abbracciarlo presto per farne il cursore della sua nuova Inter. Lo stantuffo inesauribile di una squadra cattiva, esperta e pronta a giocarsela con le migliori della classe. La notizia, lanciata domenica sera dalla collega di Telelombardia Maria Luisa Jacobelli, ha fatto il giro d’Italia riempiendo i serbatoi dell’ottimismo tra i tifosi nerazzurri, producendo invece malumore tra molti tifosi giallorossi che in Nainggolan si identificano. Carattere, cuore e polmoni di una squadra che nell’ultima stagione ha conquistato anche la semifinale di Champions League. Ma alla fine, opinione personale, da questa operazione, nel caso andasse in porto, ci guadagnerebbero tutti. La Roma ha deciso di cederlo per questioni economiche, tecniche e disciplinari, ma stupisce il fatto che lo stia consegnando a una diretta concorrente. Un errore. La Juve spedì Vidal, anche lui gravato da qualche problemino extracalcistico, all’estero, monetizzando al massimo la sua partenza. La Roma evidentemente ritiene che il ciclo di Radja nella capitale si sia esaurito: l’ultima stagione giocata non al massimo con la lancetta del carburante in discesa ha acceso la spia dell’attenzione nella mente di Di Francesco e Monchi. Il Ds ha percepito la possibilità di produrre una buona plusvalenza e in mancanza di offerte alternative non si sta tirando indietro neppure di fronte alla possibilità di consegnare il “corazziere” belga a Spalletti. I comportamenti eccentrici fuori dal campo, per usare un eufemismo, hanno dato un’ulteriore spinta a Nainggolan, sempre più destinato all’altare dei sacrificabili in casa Roma. Ma è un buon affare anche per l’Inter che avrà a disposizione un giocatore collaudato, di personalità, tra i migliori centrocampisti del campionato. Se c’è qualcuno che può rivitalizzarlo anche dopo la delusione dell’esclusione dal mondiale, è proprio Luciano Spalletti da Certaldo. Nella sua testa non c’è un giocatore più idoneo al suo gioco. Con lo sguardo innamorato lo ha ripetuto più volte, senza imbarazzi. Nainggolan con le sue caratteristiche prenderà il posto di Rafinha che difficilmente potrà essere riportato a Milano. E ci guadagnerebbe anche Nainggolan che con Spalletti ritroverebbe l’allenatore che più di chiunque altro lo ha capito, valorizzandone corsa e inserimenti. Lo ha forgiato, dandogli una dimensione diversa. A Roma l’impressione è che anche tecnicamente Di Francesco non fosse proprio un suo estimatore e che non si straccerebbe le vesti in caso di una sua partenza.

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