Nell’albergo mai aperto di via Magenta a Busto in arrivo alloggi sociali per over 50

BUSTO ARSIZIO – L’albergo mai aperto di via Magenta diventa un condominio di housing sociale. Un’iniziativa di Amati Live, operatore privato che ha vinto un bando regionale da 858mila euro per la ristrutturazione dell’edificio inutilizzato da anni nel quartiere di San Michele, da destinare ad alloggi a prezzi calmierati. «È l’unico intervento finanziato che riguarda la fascia delle persone over 50 ed è il primo di questo genere convenzionato con il Comune, che avrà a disposizione 20 appartamenti per le esigenze dei servizi sociali. Farà da progetto pilota in Lombardia, un orgoglio per la nostra amministrazione» sostiene l’assessore all’urbanistica Giorgio Mariani, che insieme al delegato all’inclusione sociale Osvaldo Attolini ha presentato a palazzo Gilardoni l’iniziativa. Che è «rivolta agli over 50 separati e pensionati, con un Isee superiore a 6000 euro – spiega Mariani – una fascia “grigia” che non può accedere all’edilizia residenziale pubblica e che fa fatica ad accedere al mercato privato degli affitti. Su Busto è stata stimata una fascia di popolazione di ben 35mila persone potenzialmente interessate».

L’intervento

Un intervento a costo zero per il Comune di Busto Arsizio, che aveva «patrocinato già nel dicembre 2020» l’adesione al bando regionale sull’housing sociale per il finanziamento di interventi su edifici abbandonati o parzialmente inutilizzati. Su oltre 180 progetti “candidati”, Palazzo Lombardia ne ha premiati solo 13, tra cui quello che riguarda l’ormai ex albergo di via Magenta. L’iconica torre, annuncia l’assessore leghista (che curiosamente era vicepresidente dell’Istituto Case Popolari quando fu varato il progetto del quartiere di via Magenta che comprendeva l’albergo e i palazzi Aler), «sarà ristrutturata ricavando 47 appartamenti, adeguati tecnologicamente con la app di Amazon per accedere a servizi come badante, prenotazioni e bus, e spazi comuni al pianterreno». Il cantiere partirà a gennaio 2022, con la consegna degli alloggi stimata per giugno 2022: di questi, 20 appartamenti saranno messi a disposizione del Comune.

La prospettiva per il futuro

«Un’iniziativa innovativa sul modello del Nord Europa, con lo sguardo ad un futuro in cui gli anziani saranno sempre più la fascia di popolazione più numerosa – la descrive Osvaldo Attolini, assessore all’inclusione sociale – non solo ci toglie dall’imbarazzo di avere l’ennesima cattedrale nel deserto inutilizzata, ma metterà anche in campo soluzioni abitative integrate con i servizi, che vanno oltre il solo appartamento, di cui 20 a disposizione dell’assessorato per quelle situazioni di indigenza di difficile soluzione». Grazie all’investimento di Amati Live e alla convenzione, il Comune avrà «ritorni anche in termini di risparmi per i servizi sociali», come sottolinea l’assessore Mariani, e «potrà anche fare da apripista ad altri insediamenti di housing sociale, che a Busto sono favoriti dalla possibilità di intervenire sulle aree dismesse senza ricorrere alla variante al Pgt». L’intervento in via Magenta sarà poi «complementare» con il senior living che la multinazionale francese Domitys prevede di realizzare all’interno dell’area delle Nord.

L’Ikea dei servizi sociali

L’ormai ex albergo, mai attivato, era di proprietà della Banca Popolare di Sondrio, che ha messo l’immobile «rapidamente a disposizione» del progetto di Amati Live, come rivela l’amministratore delegato Lorenzo Ferrari. L’idea nasce dall’esperienza dei quartieri di “silver living” all’estero, e nello specifico da un’expertise fatta in Svizzera, dove la società ha realizzato 18mila appartamenti in dieci anni. Una sorta di «Ikea dei servizi sociali», come è stata definita. I primi due test sono stati messi in campo a Melzo e a Legnano. «Nel 2018 – racconta Ferrari – abbiamo creato un format più “italiano” rispetto ai quartieri per anziani che ormai sono diffusi all’estero. Ristrutturiamo condomini, tra i più belli dei rispettivi quartieri, in zone centrali o semicentrali di città da più di 15mila abitanti, con l’obiettivo di vendere o affittare gli alloggi a separati a rischio povertà, soprattutto uomini, e a pensionati monopersonali».

Gli alloggi e i servizi

Il condominio di Amati Live viene gestito da un concierge, il “vecchio” portinaio, che offre agli abitanti una serie di servizi, che vanno dalla gestione delle ricette del medico di base e fornitura di farmaci, alla stireria, lavanderia e pulizie, fino alla videosorveglianza interna collegata fino a 7 numeri di cellulare di parenti dell’anziano e ad una navetta condominiale che quattro volte al giorno si muove nei punti salienti della città e nelle attività esterne convenzionate, dal parrucchiere alle palestre. Gli appartamenti saranno bilocali arredati dotati di elettrodomestici e sistemi di monitoraggio e assistenza medicale, che potranno essere acquistati o affittati per un minimo di tre mesi, con un pacchetto di servizi a scelta dell’utente. A costi «notevolmente “aggressivi” rispetto a quelli di mercato – sottolinea Lorenzo Ferrari – mediamente costano il 50% in meno (ad esempio, una badante messa a disposizione da Amati Live costa circa 900 euro con un credito d’imposta del 19%), grazie ai vantaggi fiscali per il social housing e all’ingegnerizzazione degli alloggi e con garanzie normative» come la fidejussione bancaria in Regione. Servizi che saranno a disposizione anche di chi non vive negli alloggi dell’ex albergo. «Puntiamo a 350 clienti, l’1% del potenziale di Busto – rivela l’Ad di Amati Live – prevediamo 38 assunzioni nel condominio e altrettante sul territorio per l’assistenza domiciliare, un’ottantina in tutto».

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