Squilibrato aggredisce i poliziotti di Malpensa: «Mi vogliono ammazzare»

polaria malpensa

MALPENSA – Uno ha aggredito gli agenti, l’altro è stato arrestato per traffico di cocaina. Sono entrambi nigeriani i passeggeri che negli ultimi giorni hanno impegnato la Polizia di Frontiera di Malpensa nell’ambito delle attività mirate a garantire la sicurezza dei passeggeri e degli operatori aeroportuali che quotidianamente transitano e lavorano nell’aeroporto internazionale.

Problemi psichici

E’ successo nella giornata di ieri 9 gennaio che un cittadino nigeriano, O. I. di 31 anni, residente a Novara e titolare di un permesso di soggiorno per asilo politico scaduto (il rinnovo è ancora subordinato alla valutazione della sua richiesta di protezione internazionale da parte della competente Commissione Territoriale), si è presentato all’Ufficio Denunce della Polizia di Stato, stazionando nell’apposita sala d’attesa antistante l’ufficio e aspettando di essere ricevuto.

Gli operatori di polizia presenti, richiamati dal tono della voce dell’utente, hanno notato, attraverso le immagini delle telecamere presenti, che l’africano maneggiava un bastone lungo circa 150 centimetri, poi risultato essere un tubo di ferro cavo, e hanno deciso di verificare subito la situazione, nonostante la presenza di altre persone già all’interno dell’ufficio.

L’utente ha raccontato, in lingua inglese piuttosto stentata e in maniera non circostanziata, di non sentirsi sicuro e di essere in pericolo perché «a Novara mi vogliono ammazzare» e per questo ha chiesto protezione.

Gli operatori, riconoscendo uno stato di evidente alterazione psicofisica, hanno cercato di convincere il soggetto a consegnare il tubo di metallo. Tale richiesta, tuttavia, ha scatenato la reazione violenta di O.I. che, nel tentativo di allontanarsi dalla saletta, ha aggredito gli agenti.

A quel punto è stato immobilizzato, con estrema difficoltà. Nella colluttazione i due poliziotti intervenuti sono rimasti lievemente feriti, riportando lesioni personali non gravi, con prognosi di cinque giorni.

Il nigeriano, visitato da personale medico del pronto soccorso aeroportuale, è stato accompagnato in ambulanza all’ospedale di Gallarate dove, dai primi accertamenti, è emerso che era già sottoposto a cure di natura psichiatrica.

Traffico di cocaina

Nello stesso frangente temporale un altro cittadino nigeriano, A.A.J.E. di 40 anni, è stato fermato al controllo passaporti prima della sua partenza per Lagos, via Casablanca. All’occhio perspicace del passaportista, infatti, non è sfuggita la corrispondenza dei dati biografici del passeggero, riportati sul passaporto esibito ai controlli, con quelli riportati nella banca dati europea e relativi ad una persona nei cui confronti doveva essere eseguito un mandato di arresto internazionale.

Fortemente insospettiti, gli operatori in servizio hanno deciso di sottoporre il passeggero ad accertamenti più approfonditi, rilevandone i dati fotosegnaletici e le impronte digitali, al fine di provvedere alla sua compiuta identificazione e alla comparazione con i dati presenti nel sistema informativo, contattando contestualmente, tramite il Servizio di Cooperazione Internazionale, le autorità di polizia tedesche, titolari delle attività investigative che avevano condotto all’emissione del mandato di cattura, per ottenere spunti di comparazione realistici ed effettivi.

L’analisi delle fotografie che ritraevano il soggetto ricercato hanno consentito di appurare che si trattava effettivamente della persona fermata al controllo passaporti. Il nigeriano doveva essere sottoposto a custodia cautelare, prima del giudizio definitivo, perché sospettato di aver commesso reati inerenti la produzione, il commercio e la detenzione illecita di sostanze stupefacenti che, nell’ordinamento penale tedesco, prevedono pene fino a 15 anni di reclusione.

Gli agenti della Polizia di Stato, dopo le formalità di rito, hanno tratto in arresto il passeggero. Ora si trova alla Casa circondariale di Busto Arsizio, a disposizione dell’autorità giudiziaria competente per l’avvio delle procedure di estradizione verso la Germania.

Nello specifico il passeggero è accusato di aver organizzato e gestito, fra gli ultimi mesi del 2014 e i primi del 2015, un massivo trasporto di cocaina dal Brasile verso alcuni paesi dell’Europa occidentale con l’ausilio di un corriere, già precedentemente arrestato, e alcuni altri complici non ancora identificati. Il traffico illecito, condotto attraverso gli aeroporti di Francoforte, Lisbona e San Paolo del Brasile, è stato interrotto dalle autorità di polizia portoghesi quando, durante un controllo all’aeroporto di Lisbona, venne fermata una donna, accompagnata da un bimbo di pochi anni, che nascondeva sul corpo, celati in quattro diversi pacchi, quasi tre chili di cocaina pura destinati al mercato illecito dell’area di Munster.

Nigeriano aggredisce poliziotti Malpensa – MALPENSA24