No Inceneritore: «2047? Monnezza infinita a Borsano. E non si parla mai di salute»

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BUSTO ARSIZIO – Il comitato “No Inceneritore” torna ad alzare la voce dopo la presentazione del maxi-piano di investimenti di Neutalia, una strategia che guarda al 2047 e quindi ad una continuità dell’impianto ex Accam che fa storcere il naso a chi da tempo si batte per la sua chiusura. «Un “Fantastico mondo di Amelie” a base di monnezza infinita – lo bolla il comitato – il 2047 non è ancora il termine pensato per quell’impianto, sappiatelo».

I conti non tornano

Rimane in trincea il comitato “No Inceneritore”, che denuncia «la scarsa trasparenza con cui si sta conducendo con spregiudicatezza il salvataggio» dell’impianto di Borsano. Non tornano i conti: «Milioni di euro pubblici già “bruciati” con Accam e pronti nuovamente ad essere messo sul piatto per estendere la vita dell’inceneritore ben oltre il 2032 (come già da tempo denunciato dal nostro comitato) limite proposto e votato nel consiglio comunale di Busto Arsizio». Ecco perché il comitato chiede di poter vedere «un vero business plan, con una stima del flusso di cassa a supporto dei piani di sviluppo, e non solo delle belle slide di propaganda».

Dubbi sui numeri

«Grandi parole, grande volontà di far finta che quell’inceneritore non sia acceso da 50 anni – attacca il fronte del “No”, per voce di Stefano Marchionna – ma mai nessun numero a supporto di come tutta questa attività debba rimanere in piedi e soprattutto non dicendo rigorosamente mai la parola salute». A proposito di numeri, il comitato si chiede «se le turbine saranno da 4 o 5 megawatt, visto che sul sito c’è scritta una cosa e sulla presentazione del piano industriale un’altra», ma s’interroga anche sulla sua efficienza, dopo «quattro fermate in quattro mesi, di almeno una settimana», che lasciano dubbi sul rendimento energetico dell’impianto e sulla possibilità di alimentare una rete di teleriscaldamento. Così come «non c’è un quadro chiaro sulla bolletta del gas di un impianto che consuma circa 1 milione di metri cubi di metano».

Le emissioni

Non solo «il sistema non è performante», ma il comitato è preoccupato per le «riaccensioni dell’impianto, che a livello di emissioni non sono normate, il che vuol dire che possono emettere quello che vogliono, tanto che anche Zero Waste riporta che i transitori di accensione sono i più pericolosi». Per quanto riguarda l’aria, ci sono molti dubbi anche sulle centraline che il Comune di Busto Arsizio ha annunciato di voler installare sul territorio: tema che il consigliere comunale (e colonna del comitato) Emanuele Fiore intende sollevare in sala esagonale, dopo che ha scoperto una lettera in cui ARPA Lombardia «sostiene che non hanno ragione di esistere» in quanto i dati rilevati dalla rete di centraline esistenti (tra cui quella all’ex Accam) sono gli unici a cui la stessa agenzia darebbe credito.

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