Nuove Rsa a Beata Giuliana? Busto al Centro: Comune senza visione del futuro

busto rsa castiglioni
Due case di riposo per anziani non autosufficienti ipotizzate a Beata Giuliana

BUSTO ARSIZIO – Una doppia casa di riposo ipotizzata nel quartiere di Beata Giuliana? “E’ una notizia che ci sorprende” commenta a caldo Luca Castiglioni, capogruppo in consiglio comunale di Busto al Centro. “Lo veniamo a scoprire dalla stampa che riporta un comunicato di Palazzo Gilardoni sulle delibeazioni della giunta – continua l’esponente della formazione civica bustocca – . Nello specifico si parla della variante del piano di lottizzazione tra corso Sempione, via Madre Teresa di Calcutta e viale Stelvio. Un’ampia area che dovrebbe appunto ospitare due Rsa per persone non autosufficienti con 120 posti letto ciascuna. In sé un’iniziativa di carattere sociale, sulla quale però bisognerebbe saperne di più. Per evidente motivi”.

busto rsa castiglioni
Gianluca Castiglioni

E cioè? “Innanzitutto stiamo parlando di Beata Giuliana, un quartiere dove sono già stati attuati o sono previsti insediamenti di forte impatto. Per esempio il complesso della Mizar e, dirimpetto, il previsto palaginnastica. Senza dimenticare la presenza di alcune scuole molto frequentate e, infine, il progetto del futuro ospedale nuovo tra Busto e Gallarate. Insomma, una serie di strutture che incideranno notevolmente sulla qualità della vita del quartiere. Può essere che le future Rsa debbano prevedere parcheggi e soluzioni viabilistiche ineludibili, ma il problema dell’assetto complessivo dell’intero comparto mi pare evidente. A questo proposito, proprio Beata Giuliana esprime alcuni consiglieri comunale di maggioranza. Toccherebbe innanzitutto a loro preoccuparsi del loro quartiere”.

Quindi? “Quindi il Comune dà l’impressione di agire alla giornata, quello che c’è si prende. Senza una visione generale dello sviluppo urbanistico. E non solo”.

In che senso? “Nel senso che si era sempre detto che gli edifici del vecchio ospedale, lasciati liberi una volta che sarà in funzione il nuovo, potevano essere ricuperati per scopi sociali. Ad esempio, insediarvi posti letto per assistenza agli anziani. Bac ha già chiesto che si apra il confronto sul riutilizzo delle strutture sanitarie esistenti e che saranno liberate. Ci sembra una questione prioritaria, che richiederebbe la massima partecipazione. Dopo di che, è indiscutibile che il privato possa proporre interventi assistenziali del genere e che il Comune li prenda in considerazione, ma il discorso va affrontato in maniera complessiva. Insomma, mi pare che manchi la visione della città futura, che i progetti siano sganciati l’uno dall’altro, che in questo modo si finisca per sovrapporre interventi e creare confusione e disagi alla cittadinanza. La speranza è che la giunta di Emanuele Antonelli e che il sindaco stesso ci forniscano elementi per capire che cosa hanno in mente. Non attraverso poche righe di un comunicato ufficiale, ripreso poi dai media, ma con uno studio approfondito di quella che sarà la Busto Arsizio del domani, aprendo il dibattito alla collettività, alle associazioni, a coloro che a vario titolo sono coinvolti nella progettazione di una città più vivibile per tutti e hanno il diritto di essere informati”.

busto rsa castiglioni – MALPENSA24