Nuovo ospedale Busto-Gallarate, Farioli: «Torniamo a giocare un ruolo forte»

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BUSTO ARSIZIO – «Giocare un ruolo forte» nella partita del nuovo ospedale di Busto-Gallarate. Lo chiede nella commissione sanità che prova a trovare la quadra per una mozione unitaria sulla sanità post-Covid in cui si parla anche del futuro polo ospedaliero che sorgerà a Beata Giuliana, l’assessore e commissario di Forza Italia Gigi Farioli. Colui che era diventato sindaco quando si iniziò a parlare di “ospedale unico” nel 2006 e che nel 2015 si era speso in prima persona, insieme ai medici e ad uno schieramento bipartisan, per concretizzare l’accorpamento degli ospedali di Busto Arsizio e Gallarate nell’ASST Valle Olona, un passaggio che con il senno di poi si è rivelato essenziale per riportare in auge il vecchio progetto del nuovo ospedale.

L’amarcord del 2015

Un sussulto d’orgoglio per Farioli, che rivendica ancora oggi come «una vittoria della città» l’accorpamento delle ex aziende ospedaliere di Busto e Gallarate «nell’ASST Valle Olona, contro la logica Varese-centrica della versione originaria della riforma», che prevedeva l’accorpamento dell’ospedale di Gallarate nella azienda sociosanitaria territoriale che fa capo a Varese. È quello lo spirito da ritrovare per affrontare «da protagonisti» la sfida del nuovo ospedale. Anche perché Farioli ricorda che nel 2016 fu «il primo tema di confronto» della campagna elettorale tra Emanuele Antonelli e Gianluca Castiglioni. «Se c’è stata una mancanza è quella di non aver giocato un ruolo forte come nel passato» fa notare l’assessore ed ex sindaco. «Si è forse commesso l’errore di non essere stati più protagonisti dal basso», vivendo la sfida del nuovo ospedale «come se fosse unicamente un’infrastruttura sanitaria regionale». Non lasciare che la partita sia gestita a Milano è quindi l’auspicio di Farioli, che anticipa l’intenzione di Forza Italia di aprire una riflessione su questo tema.

La mediazione in commissione

Il richiamo di Gigi Farioli, che pare rivolto alle amministrazioni comunali di Busto Arsizio e Gallarate, si inserisce nel dibattito innescato dal tentativo di elaborare una mozione unitaria in consiglio comunale sulla sanità post-Covid, nell’ambito della commissione speciale sanità presieduta da Paolo Genoni (Idee in comune). Una mediazione che ha mostrato qualche scricchiolio sulla «mission» del nuovo ospedale (prospettiva criticata da Luigi Genoni del Movimento Cinque Stelle, come «contraddizione» rispetto alla pandemia) e sul giudizio sulla riforma sanitaria regionale. Il presidente del consiglio comunale Valerio Mariani, per il PD, ha chiesto di parlare «se non di una nuova riforma, quantomeno di una revisione», rispetto alla formulazione del testo che si limitava ad invocare la «reale applicazione» della riforma del 2015, in particolare sulle strutture sanitarie territoriale (PRESST e POT). Un’idea, quella della revisione, che sempre per Farioli potrebbe rappresentare «un’occasione di rilancio per un polo del Basso Varesotto» e una nuova «possibilità per Busto per essere protagonisti» di una nuova fase. La mediazione alla fine funziona, smussando i termini più divisivi per porre l’accento sulla necessità, condivisa da tutti, di rafforzare da subito i presidi territoriali. Ora tocca al consiglio comunale approvare la mozione, che in commissione passa all’unanimità.

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