Ombre russe sul signor Nessuno

savoini salvini lega russia

Scontato il fatto che Gianluca Savoini fosse un leghista sconosciuto alla Lega – ne hanno tutti preso le distanze, compreso Matteo Salvini – resta da capire che cosa abbia indotto qualcuno e proprio ora a rendere pubbliche le registrazioni dell’ormai famoso o famigerato summit al Metropol di Mosca. Incontro a cui partecipò – lui dice per conto del Carroccio – proprio Savoini, un Carneade o, passando da Manzoni a Omero, un signor Nessuno che stava trattando una cospicua partita di petrolio con presunto ricarico milionario a favore del partito salviniano. Oggi un millantatore per chi lo ritiene uno sconosciuto, però accreditato a riunioni ufficiali sia sul versante meramente politico sia su quello istituzionale. Savoini leghista bossiano, poi giornalista della Padania e responsabile dell’informazione in Regione, infine presidente dell’associazione Lombardia-Russia, con sede a Milano in via Bellerio, nello storico quartier generale leghista.

In politica funziona così, evidentemente. Quando diventi un problema, ti scaricano alla velocità della luce. E Savoini è un problemone per il vice premier e per la sua tribù, in costante ascesa a dar retta ai sondaggi. Ciò significa che le “ombre russe” incidono zero sulla tenuta elettorale della Lega e che gli italiani continuano ad avere fiducia in essa. Il sospetto sorge spontaneo proprio alla luce di questo dato: chi ha fatto girare le intercettazioni della conversazione incriminata ha inteso creare un danno d’immagine al Carroccio: scontato, ovvio, persino banale. A vantaggio di chi?

Si gioca pesante, ben oltre i confini del nostro Paese e al di là delle liti di un governo che, ora più di prima, sembra stare insieme con lo sputo. Sullo sfondo fanno capolino i cosiddetti Servizi e gli interessi economici e geopolitici delle due maggiori potenze, Stati Uniti e Federazione Russa. Inevitabile, ci par di capire. Come inevitabile e comprensibile è che Salvini e Lega si sentano minacciati, ma non sanno bene da chi.

Nel mezzo ci siamo noi, cittadini inermi. Una rilevazione di un’agenzia specializzata (l’ha pubblicata il Corriere della Sera) narra che il 58 pe cento degli intervistati considera l’intera faccenda molto grave. Ma quanti pensano alla necessità di un bel giro di dimissioni? C’è chi, in passato, ha lasciato i propri incarichi di governo per non aver pagato l’Imu e chi per aver ricevuto in dono un orologio. Nel caso in questione, fioccano le smentite (“Io non so, non c’ero, se c’ero dormivo”) e si tira dritto. Probabilmente è giusto così in mancanza di prove.

Prove che la magistratura sta cercando, con quale prospettive non si può nemmeno ipotizzare. Al momento c’è un solo indagato: il signor Nessuno, che essendo appunto nessuno non dovrebbe nemmeno esistere.Un giallo, un mistero, una sporca faccenda che rischia di finire come tutte le simili e inquietanti vicende che nei decenni hanno riempito le cronache in Italia: con un nulla di fatto. Tranne che per Gianluca Savoini, accreditato come emissario e uomo di fiducia di Salvini, derubricato a cacciaballe e destinato a passare un mare di guai prima di scomparire dalla scena pubblica. Appunto, come nessuno. E a quel punto, statene certi, non sarà accaduto niente.

Savoini salvini lega russia – MALPENSA24