Ora è ufficiale: Lombardia in zona rossa da domenica 17 gennaio. Ed è polemica

MILANO – Ora è ufficiale: da domenica 17 gennaio la Lombardia torna in zona rossa. Si avvera quanto temeva il presidente Attilio Fontana: la risalita dell’indice Rt a 1,38 fa sì che il ministro della salute Roberto Speranza firmerà l’ordinanza per il passaggio nella fascia di maggior rischio, che comporterà una serie di restrizioni per i cittadini e le imprese.

Cosa cambia

Ci si potrà spostare solo per comprovate esigenze di salute o di lavoro o altre necessità che dovranno essere giustificate con autocertificazione, con la possibilità di spostarsi verso casa di amici o parenti una sola volta al giorno e per un massimo di due persone (minori di 14 anni e disabili a carico esclusi). Chiuderanno di nuovo tutti i negozi che non vendono beni di prima necessità, così come bar e ristoranti, che potranno svolgere l’attività di vendita solo da asporto o con consegna a domicilio fino alle 22 (fino alle 18 per i bar). Con la zona rossa resteranno chiuse le scuole superiori, con didattica a distanza al 100%: non riapriranno al 50% come da sentenza del Tar.

«Attentato al sistema produttivo lombardo»

Il neo-assessore allo sviluppo economico di Regione Lombardia, il leghista Guido Guidesi, arriva a parlare di «attentato al sistema produttivo lombardo» a proposito dell’inserimento in zona rossa, «una decisione assurda da parte del governo, che avrà conseguenze drammatiche». Per Guidesi il governatore Fontana «ha fatto bene a chiedere con fermezza al ministro Speranza di approfondire la questione con il Comitato tecnico scientifico. Oltre a rivedere la decisione, il Governo dovrebbe utilizzare un semplice buonsenso e ristorare immediatamente tutte le attività economiche danneggiate. Questo astio nei confronti delle partite Iva deve finire».

«Schiaffo ai lombardi»

Per l’europarlamentare bustocca della Lega Isabella Tovaglieri questa decisione è «l’esito del fallimento delle azioni del governo, che ci hanno condannato ad un Natale isolati, tra norme contorte eluse da chi voleva, tanto che ora per colpa di pochi sono in tanti a pagare. C’è troppa incertezza: gli italiani meritano rispetto, e le attività meritano ristori». L’assessore regionale alla sicurezza Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia) accusa: «Vergognoso che la Lombardia torni in zona rossa in base a dati vecchi di una settimana». Di «schiaffo ai lombardi» parla il capogruppo di Forza Italia al Pirellone Gianluca Comazzi, mentre il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi parla di «decisione grave, presa contro il parere del governatore Fontana, senza considerare i sacrifici patiti». «In rosso è finito il governo» per il presidente del consiglio regionale lombardo Alessandro Fermi (FI). «In riserva e senza più credibilità e autorevolezza, mortifica gli sforzi compiuti in queste settimane dai cittadini lombardi senza tenere conto del grande senso di responsabilità che gli stessi cittadini hanno evidenziato».

Pd-M5S: «Fontana alimenta le tensioni sociali»

Contro Fontana si schierano il Movimento Cinque Stelle e il Pd, accusando il governatore della Lombardia di «alimentare la tensione sociale» con le sue dichiarazioni. «Anziché lamentarsi e accusare il governo per pararsi dalle proprie responsabilità, Fontana ascolti la neoassessora Letizia Moratti, che ha detto che bisogna cambiare radicalmente l’attuale sistema sanitario regionale» il capogruppo Pd Fabio Pizzul e il segretario regionale Dem Vinicio Peluffo. Per il capogruppo pentastellato Massimo De Rosa è «sconcertante che dopo quasi un anno, il presidente Fontana non abbia ancora capito come funzioni. Parlare di punizioni, alimentare il pensiero per il quale esista una fantomatica vessazione contro qualcuno è soffiare sul fuoco del negazionismo e del malcontento che tutte le Istituzioni stanno invece cercando di spegnere attraverso aiuti e misure, volte a permetterci di tornare alla normalità il più in fretta possibile».

lombardia zona rossa fontana polemiche – MALPENSA24