Firmato il nuovo Dpcm: niente asporto nei bar dopo le 18, lo sci riapre dal 15 febbraio

ROMA – Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm contenente le misure per il contrasto e il contenimento dell’emergenza da Covid 19. Le nuove misure sono in vigore da domani, 16 gennaio, e saranno efficaci fino al 5 marzo 2021. Ecco le principali novità, che si aggiungono alle norme già introdotte con l’ultimo decreto Covid.

No all’asporto, solo nei bar

Per i bar l’asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18. La nuova norma stabilisce infatti che «resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nonché fino alle 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze», mentre invece «per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 e 47.25 (bar senza cucina e commercio al dettaglio di bevande, ndr) l’asporto è consentito esclusivamente fino alle 18». Va precisato che i ristoranti e le pizzerie potranno continuare a vendere bevande anche con l’asporto.

Confermato lo stop ai centri commerciali nei weekend, ad eccezione degli esercizi di vendita di beni essenziali: «Nelle giornate festive e prefestive – recita il decreto – sono chiusi i negozi all’interno di mercati, centri, gallerie e parchi commerciali, a eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie».

Lo stop allo sport

Piscine e palestre restano chiuse fino al 5 marzo. Gli impianti sciistici restano chiusi fino al 15 febbraio, data a partire dalla quale potranno essere «aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte a evitare aggregazioni e assembramenti».

Allentamento per i musei

Nelle aree gialle riapriranno i musei, ma solo nei giorni feriali e con modalità anti assembramento. «Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, incluse le mostre, è assicurato, dal lunedì al venerdì, con esclusione dei giorni festivi, a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori (più o meno di 100mila l’anno), garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro». Restano invece chiusi cinema e teatri.

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