«L’ospedale di Angera è in stato di abbandono». L’appello del gruppo Allea

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ANGERA – «Per quale motivo l’ospedale di Angera non vede un rilancio?». Pochi giri di parole, il capogruppo d’opposizione Milo Manica (Allea), punta a far luce sullo «stato di abbandono in cui versa la questione ospedale», attraverso una comunicazione ufficiale, firmata dai consiglieri del gruppo.

Il primo passo verso l’abbandono

«Negli scorsi anni abbiamo assistito alla chiusura dei reparti di ostetricia e pediatria e al ridimensionamento della chirurgia – scrivono – nonché al trasferimento del laboratorio analisi. Molti servizi come la gastroenterologia e l’oncologia sono stati messi in condizione di non poter funzionare per la dimissione annunciata dei medici specialisti».
Durante il periodo del lockdown legato all’emergenza Covid, il reparto geriatrico di Varese è stata spostato temporaneamente ad Angera. Trasferimento poi reso definitivo direttamente dal presidente della Commissione Sanità Regionale, Emanuele Monti, «con un annuncio tramite la stampa», aggiungono i consiglieri Allea. «Per cui, di fatto, viene chiuso il reparto di medicina: tale condizione è il primo passo verso la perdita delle caratteristiche operative e funzionali dell’ospedale per acuti».

Le frecciate a dirigenti e assessori

«Il prossimo passo sarà la chiusura del Pronto Soccorso, prima di notte e successivamente anche di giorno». Queste sono scelte «mai preventivamente dichiarate» e che, secondo Allea, «porteranno gradualmente alla trasformazione dell’Ospedale in Pot (presidio ospedaliero territoriale)». Non mancano le frecciate, rivolte ai dirigenti e agli assessori regionali, accusati di aver disatteso le rassicurazioni e le promesse in merito alla questione. «Hanno usato il recente periodo di crisi per ribaltare i progetti promessi nei numerosi incontri e per decidere la fine del nostro ospedale», affondano. «E non abbiamo ascoltato nessuna voce di protesta, anzi abbiamo assistito alle consuete passerelle di politici sorridenti in luoghi di sofferenza».

L’appello alla politica regionale

Una situazione che non rassicura il gruppo di minoranza. E che decide di lanciare un appello alla politica regionale e a tutti i partiti «perché affrontino e risolvano il problema». Incalzano così: «La politica locale purtroppo si è rivelata inesistente. A vuoto gli appelli fatti al Piano di zona dei sindaci. A nulla è servito creare, con delibera del consiglio comunale, un gruppo di lavoro costituito da medici e consiglieri comunali che ieri, 2 settembre, ha visto il suo scioglimento a seguito della dimissione di 5 membri, tra cui i rappresentanti indicati dalle minoranze Allea e Insieme per Angera». Le dimissioni contemporanee di cinque membri (su nove), devono essere lette come un messaggio inequivocabile, ovvero «un atto di accusa per lo stato di abbandono in cui versa la questione Ospedale».  E una domanda se la pongono: «Sta finendo tutto nel dimenticatoio? Eppure la recente pandemia ha chiaramente evidenziato l’importanza della sanità territoriale. Il silenzio di questi tempi fa male ai cittadini e alle istituzioni».

Non interessa perché non porta voti?

Per Allea la politica ha le sue colpe. «Il destino dell’ospedale di Angera non interessa ai partiti forse perché porta pochi voti, ma i cittadini hanno diritto e necessità di un servizio sanitario efficiente. E per ottenere tale risultato occorre perseguire progetti che portino il personale sanitario a lavorare in condizioni di stabilità ed evitino la fine del nostro Ospedale». Così il capogruppo Milo Manica: «Per quale motivo l’ospedale di Angera non vede un rilancio? La conseguenza delle ultime scelte sarà la chiusura del pronto soccorso, ma è triste che lo si lasci comunicare a noi, mentre chi di dovere non si assume la responsabilità di farlo. Facciamo un appello alla politica regionale. Il silenzio di queste settimane da parte dei partiti è di incapacità o di interesse? Noi battiamo un colpo, qualcuno risponda».

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