All’ospedale di Angera arriva l’Università dell’Insubria. Con la scuola di ortopedia

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ANGERA – L’Università dell’Insubria approda sul lago Maggiore: all’ospedale “Carlo Ondoli” di Angera arriva, dall’inizio dell’anno, l’ateneo varesino con il suo direttore di scuola di specialità di ortopedia, Michele Surace. «Una grande opportunità per il territorio» esulta il sindaco di Angera Alessandro Paladini Molgora. L’iniziativa, in collaborazione con l’ASST dei Sette Laghi di Varese, è una risposta ai timori di ridimensionamento del polo ospedaliero lacuale, e verrà presentata ufficialmente alla cittadinanza in un incontro pubblico che verrà convocato nei prossimi giorni.

«Sono fiori e fioriranno»

alessandro paladini molgora angeraPer Angera una novità molto importante, in grado di valorizzare il ruolo di un ospedale a cui il territorio è legato e che, come dimostrano le battaglie degli scorsi anni, si vuole rendere di nuovo attrattivo e competitivo. «Pare proprio di percepire che sono fiori e fioriranno – ammette Paladini Molgora – abbiamo fiducia». L’annunciato arrivo della scuola di ortopedia dell’università dell’Insubria all’Ondoli rappresenta, per il sindaco angerese, «una grande opportunità per il territorio dei laghi per confrontarsi con le moderne idee e metodiche in campo ortopedico», ma anche «una grande occasione per i giovani medici specializzandi per potersi confrontare con la variegata casistica di patologie e approcci terapeutici di più comune riscontro». L’iniziativa, spiega il primo cittadino, «è il frutto di una maturata consapevolezza da parte di tutti gli attori della importanza degli ospedali territoriali per un buon funzionamento dell’intera sanità provinciale». Insomma, sull’Ondoli si investe e si progetta invece di ridimensionare.

Ospedali diffusi sul territorio

Sono due le ragioni fondamentali di questo passo in avanti. «La prima e più ovvia è quella di dare risposte efficaci e tempestive in maniera più prossima alla cittadinanza – sottolinea Alessandro Paladini Molgora – la seconda è conseguente alla constatazione che il grande ospedale di Varese, pur essendo il più importante centro di riferimento, sia già sovraccaricato di compiti e non può assolvere da solo al notevole numero e alla varietà di prestazioni sanitarie sempre più richieste. Mentre la possibilità di implementare attività in questo ospedale ha margini limitati, negli ospedali diffusi sul territorio vi è una più ampia capacità ricettiva ed operativa per dare risposte anche a singoli temi mirati». E la dirigenza della Asst dei Sette Laghi «sembra volersi muovere proprio in questo senso».

Regione Lombardia c’è

Questo disegno, continua il sindaco di Angera, è «frutto della volontà della politica regionale, del presidente Attilio Fontana e del presidente della commissione sanità Emanuele Monti in primis, di prestare attenzione ai territori e non solo ai grandi centri. Merito delle direzioni di ATS Insubria e ASST Sette Laghi è quello di saper declinare un progetto che ponga attenzione a tutti i nostri amati e vissuti ospedali, da Luino, a Cittiglio, a Tradate, ad Angera, oltre che ad un progetto di medicina di prossimità che toccherà in rete altre località come Sesto Calende, Azzate, Arcisate e le valli, etc». Questo pare il «progetto complessivo che si sta delineando, nonostante le difficoltà di reperire medici» (problema di carattere nazionale), come è stato anticipato dai direttori generali Gutierrez per ATS e Bonelli per ASST ai rappresentanti dei sindaci del piano di zona di Sesto Calende.

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