Strage di pesci a Parabiago, Brumana accusa Cap Holding

PARABIAGO – Strage di pesci nell’Olona: Brumana va avanti. Non è soddisfatto l’avvocato Franco Brumana, consigliere comunale di opposizione a Legnano e anima dell’Associazione Amici dell’Olona, dalle spiegazioni fornite da Cap Holding, società che gestisce il depuratore di Canegrate a valle del quale, in territorio di Parabiago, lo scorso 24 giugno si è verificata una improvvisa moria di pesci. Cap Holding, che si era attivata per verificare la situazione, aveva spiegato che il depuratore era “incolpevole” e che la strage era da imputarsi ai violenti temporali verificatisi nella zona.

Gli accertamenti di Cap Holding

Ma Brumana attacca: «La verità è emersa nel corso del consiglio comunale di Legnano del 7 luglio, quando nella discussione sulla mozione da me presentata e riguardante l’inquinamento del fiume, l’assessore Fedeli ha riferito gli esiti della verifica compiuta da Cap – si legge nel lungo post pubblicato sulla pagine Facebook degli Amici dell’Olona – Questa società ha dichiarato nella sua relazione che si era determinata una piena di liquami all’ingresso dell’impianto di depurazione a causa di temporali , che però a noi non risultano essersi verificati nel territorio che scarica le fognature nel depuratore».

L’intervento dell’associazione Amici dell’Olona

Il 24 giugno intorno alle 18:30 è stata constatata a Parabiago, a valle dello scarico del depuratore di Canegrate, una strage di tutti i pesci presenti in quel tratto di Olona . Gli amici dell’Olona hanno prontamente compiuto un sopralluogo a monte di Canegrate fino a Fagnano Olona ed hanno constatato che i pesci erano abbondanti e risultavano in condizioni normali. Hanno inoltre allertato il sindaco di Parabiago che si è recato sul posto ed ha richiesto l’intervento di ARPA , che però, come purtroppo è consueto, non si è presentata a effettuare prelievi tempestivi. Si è invece attivata Cap Holding, che di fatto ha condotto indagini su se’ stessa ed ha effettuato prelievi intorno alle 23 15 e controlli sul suo impianto. La mattina successiva Cap ha emesso un comunicato nel quale ha dichiarato: “dopo attenta analisi si esclude qualsiasi qualsiasi anomalia del depuratore di Canegrate. Le cause andrebbero ricercate negli intensi fenomeni temporaleschi, che hanno interessato il tratto a monte del fiume Olona, fuori della città metropolitana. Una specifica relazione su quanto appurato verrà condivisa con i comuni e ARPA “.Abbiamo subito contestato questa versione di comodo perché avevamo accertato che l’inquinamento non proveniva dal tratto superiore del fiume. Inoltre non risultavano temporali a monte di Canegrate e non era credibile che un temporale determinasse una strage di pesci.Dopo essersi discolpata pubblicamente con un’argomentazione palesemente infondata, ma abbondantemente recepita dei mezzi di comunicazione, Cap nella sua relazione riservata ai comuni e all’ARPA non ha potuto fare a meno di fornire una versione più attendibile e così ha confessato che l’avvelenamento dal fiume proveniva dal suo depuratore. La verità è emersa nel corso del consiglio comunale di Legnano del 7 luglio, quando nella discussione sulla mozione da me presentata e riguardante l’inquinamento del fiume, l’assessore Fedeli ha riferito gli esiti della verifica compiuta da Cap. Questa società ha dichiarato nella sua relazione che si era determinata una piena di liquami all’ingresso dell’impianto di depurazione a causa di temporali , che però a noi non risultano essersi verificati nel territorio che scarica le fognature nel depuratore . Questa piena avrebbe attivato alcuni automatismi , che avrebbero aperto le paratoie che trasferiscono i liquami in eccesso nella vasca di accumulo, ma 319 m³ di reflui fognari nel frattempo erano finiti direttamente nel fiume che, essendo in magra ha subito una concentrazione di inquinanti letale per la fauna ittica. Quanto è accaduto non può essere tollerato perché altrimenti si ripeterebbe in continuazione. È necessario che Cap adotti immediatamente tutte le misure tecniche ed organizzative che possano scongiurare lo scarico nell’Olona dei liquami della fognatura in attesa del sollevamento delle paratie . Ricordiamo a Cap Holding che, ai sensi degli articoli 452 bis e 452 quinquies , l’inquinamento ambientale è penalmente punito anche se è commesso per una semplice colpa. La mancata adozione di provvedimenti che garantiscano il corretto deflusso dei liquami delle fognature costituirebbe senz’altro una colpa di rilevanza penale.

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