«Parametri da zona arancione»: Fontana fa partire il ricorso contro la zona rossa

MILANO – «Voglio annunciare il ricorso che tra stasera e domattina verrà depositato al Tar del Lazio che si riferisce ai criteri per la classificazione delle Regioni». Lo ha affermato il governatore Attilio Fontana in una conferenza stampa a Palazzo Lombardia. «È stato impugnato il Dpcm del 14 gennaio gennaio nella parte dei criteri per classificazione». Secondo la giunta regionale, «l’applicazione corretta dei parametri porterebbe la Lombardia in zona arancione». Fontana confida ancora in una risposta positiva all’appello della vicepresidente e assessore al welfare Letizia Moratti: «Se arriverà, siamo pronti a cambiare idea sul ricorso».

«Cambiare il parametro di valutazione»

La Lombardia chiede in particolare che, nella determinazione delle zone nel quadro pandemico, sia tenuto in considerazione «come parametro principale quello dell’incidenza dei nuovi casi rispetto a quello dell’Rt», ovvero l’indice di contagiosità. Una richiesta già fatta «parecchie volte in conferenza delle Regioni, sostenuto anche dall’Istituto Superiore di Sanità». Questo perché l’Rt, per Fontana, «è un parametro strutturalmente in ritardo, in questo caso si riferisce alla settimana che va dal 23 al 30 di dicembre»: è da qui che sono partite «le valutazioni che hanno messo la Lombardia in zona rossa». Per il presidente Fontana «l’applicazione più coerente e corretta dei parametri, dovrà condurre alla conseguenza che la Lombardia non si trovi in zona rossa ma si trovi in arancione».

L’appello della Moratti

Per ora «non ci sono state risposte» alla richiesta della vicepresidente Moratti di sospendere l’ordinanza sulla zona rossa per la Lombardia per 48 ore, in attesa di avere i nuovi dati: «Mi rendo conto che per il governo oggi è una giornata un pochettino complicata, quindi non mi sento di accusare nessuno – afferma Attilio Fontana – però noi avevamo necessità di dare seguito all’impegno che ci eravamo assunti. Nel caso in cui il governo dovesse darci una risposta, saremmo pronti anche a cambiare idea sul ricorso». Il governatore ribatte anche alle polemiche sulla trasparenza dei dati: «Quelli che noi abbiamo sono quelli che vengono inviati a tutti i sindaci della nostra regione. Poi noi ci troviamo il venerdì e solo in quella occasione, da Roma, ci vengono dati i risultati dell’elaborazione fatta sulla base di algoritmi che sono in possesso del Cts».

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