Perché dico “no” ai parcheggi pendolari di Busto a pagamento

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Caro direttore,

le scrivo in merito alla proposta dell’assessore Rogora di mettere a pagamento i parcheggi per i pendolari.

Da utilizzatore frequente della stazione di Busto FS, nell’ultimo periodo, ho subito, come presumibilmente centinaia di altri pendolari diretti a Milano, gli effetti derivati dalla veloce saturazione del nuovo posteggio di viale Venezia, nel quale, a partire già dalle ore 8 nei giorni feriali, risulta impossibile parcheggiare all’interno degli spazi predisposti.

Trovo pertanto inappropriata, pur non potendo ovviamente mettere la mano sul fuoco riguardo i comportamenti di tutti gli utenti del sito, la dichiarazione dell’assessore Rogora; «Vogliono tutti arrivare con l’auto sui binari».

Per completezza di informazione, le dichiarazioni dell’assessore nonché l’articolo stesso omettono dei particolari non di poco conto:

1) quel parcheggio attualmente è l’unica possibilità concreta per gli automobilisti, in quanto l’ulteriore area di via Rovereto, di riferimento per i pendolari provenienti dai paesi della Valle Olona, è chiusa da fine luglio per comprensibilissimi lavori di manutenzione. Da puntualizzare che il parcheggio di via Rovereto non è propriamente “sui binari” e gli utenti in passato l’hanno sempre sfruttato a pieno anche in condizioni di degrado. Quando via Rovereto sarà ultimato, spero vivamente che il disagio potrà cessare per molte persone. Alla data dell’articolo i grandi parking gratuiti sono quindi uno solo, non due.

2) a parte il tema mezzi pubblici, sicuramente importante, ma non è a mio parere il centro della questione. Ad esempio non si fa cenno al fatto che con il restyling della stazione sia stato costruito un ricovero coperto per le biciclette private. Tuttora lo stesso risulta incompleto e inaccessibile agli utenti sicché molte bici vengono ancorate in giro per la stazione e soggette a furti e vandalismi. Come tra l’altro anche da voi riportato. Personalmente, ogni qualvolta mi risulta possibile, raggiungo la stazione in bicicletta portandomela con me sul treno. Ovviamente non tutti sarebbero disposti a fare lo stesso. Saranno poi proprio i residenti dei comuni limitrofi a dover raggiungere la stazione FS in auto? Non ritengo esserci il problema “mezzi pubblici” di solo di chi abita/arriva dal centro città.

3) discorso pagamento. Non mi piace leggere che ci siano state inaugurazioni in grande stile per un parcheggio a titolo gratuito a favore degli utenti per poi ritornare, dopo pochi mesi e con ancora a lavori in corso in via Rovereto, a proporre un abbonamento mensile seguendo il concetto che tanto «costa meno di una multa». Inoltre, nonostante non sia fortunatamente la mia condizione, inviterei i signori politici a mettersi nei panni dei pendolari che viaggiano per lavorare e portare a casa a fine mese i classici 1000 euro al mese (facciamo anche 780 visto che ormai va di moda questa cifra) e sommare un’ulteriore spesa al costo dell’abbonamento del treno, servizio che già di per sé soffre di cronici disservizi. Il pagamento del parcheggio, come da mie esperienze in altre stazioni della zona, potrà sì disincentivare gli utenti al suo utilizzo ma probabilmente creerà disagi nelle vie limitrofe oltre ad altri aspetti che non sto ad elencare.

 

Simone Bertolli

 

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