Variante al Ptc del Parco del Ticino: revisione dopo 40 anni. Osservazioni entro il 15 settembre

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MAGENTA – Dopo oltre 40 anni dall’approvazione del primo strumento di pianificazione (1980) e ad oltre 20 anni di applicazione della variante generale (2001), il Parco del Ticino ha avviato il procedimento di redazione della variante al proprio Piano territoriale di Coordinamento (PTC), comprensivo della Valutazione Ambientale Strategica (Vas), che si può racchiudere in poche parole: confronto, consapevolezza, conoscenza, semplificazione e attualità.

Tutela ambientale

Il quadro normativo in continua evoluzione, l’affermarsi di nuovi principi di tutela e di attenzione alle tematiche ambientali, legati a concetti quali la sostenibilità, l’economia circolare, la riduzione del consumo del suolo, nonché l’esperienza maturata negli ultimi decenni hanno evidenziato la necessità di una revisione normativa dei Piani Territoriali di Coordinamento vigenti per il Parco naturale e per il Parco regionale del Ticino, oggi strumenti distinti ma che confluiranno con la variante in un unico Piano. Oggi il Parco, proprio per la ricchezza e la forza scientifica e morale dei principi a cui si ispira, deve vivere in modo proattivo i processi trasformativi del nostro tempo modificandoli, adattandoli, contaminandoli con le proprie idee ed obiettivi e indirizzandoli verso i propri target.

Nuove visioni

Per questo la variante di Piano deve tener conto del quadro conoscitivo ed evolutivo attuale, di cui in parte il Piano vigente è stato precursore, che richiede oggi un’attenta disamina di quelle che sono le tendenze a livello generale rendendosi anche disponibile a sperimentare nuovi approcci e nuove visioni. All’interno di questo quadro la variante di Piano persegue gli obiettivi di aggiornamento, semplificazione e recepimento di normative di settore e dei temi emergenti.

Le parole chiave

«L’avvio formale delle procedure di variante del PTC del Parco del Ticino segna un momento importante per il nostro Ente e per l’Azione Amministrativa che stiamo portando avanti – dichiara Fabio Signorelli, consigliere delegato del Parco del Ticino – Il vigente PTC approvato circa 20 anni fa ha evidenziato la sua lungimiranza e l’attualità dell’impostazione dell’azzonamento, ma negli anni l’attuazione ha messo in luce alcune esigenze di miglioramento e adeguamento normativo».

«Questa variante – prosegue Signorelli – può essere riassunta in cinque parole chiave:  confronto : il percorso della variante sarà attuato in costante relazione con gli Enti che costituiscono il Parco, con tutti i portatori d’interessi e con un lavoro sinergico tra i diversi settori del nostro Ente; consapevolezza: le modiche alla pianificazione territoriale del Parco hanno come presupposto la consapevolezza dell’importanza del territorio sotto il profilo paesaggistico-ambientale-ecologico in un confronto sistematico con le esigenze di sviluppo infrastrutturale, con le nuove tecnologie che si stanno affermando, ad esempio in campo agricolo, e con le nuove forme di allevamento; conoscenza: l’alto livello di conoscenza tecnico/scientifica che gli uffici del Parco hanno acquisito negli anni sarà fondamentale per individuare le criticità e le esigenze di modifica del quadro normativo; semplificazione: obbiettivo fondamentale sarà poter intervenire sulle norme che regolano il PTC con una impostazione che potrà semplificare la possibilità di interventi finalizzati alla riqualificazione di edifici dismessi anche in ambito agricolo che attualmente non riescono ad essere rifunzionalizzati, al recupero funzionale delle aree degradate, a favorire nuove modalità di fruizione ambientalmente sostenibili anche per attività turistico-sportive; attualità: la revisione del PTC affronterà in modo organico temi attuali ed emergenti come il rafforzamento della rete ecologica , l’adeguamento alla normativa sovraordinata, le strategie di adattamento ai cambiamenti climatici, i temi energetici in termini di integrazione tra le esigenze di produzione da energie rinnovabili e territorio, l’utilizzo dei prodotti in agricoltura derivanti dal trattamento dei rifiuti, l’incentivazione al riutilizzo e alla de-impermeabilizzazione di aree inutilizzate».

«Sarà un percorso complesso che impegnerà tutti i settori del Parco che già si stanno adoperando per portare al tavolo del Nucleo Tecnico coordinato dal Direttore diversi contributi sulla base dell’esperienza maturata», conclude Signorelli. Suggerimenti e proposte attinenti alla procedura dovranno essere trasmessi al Parco lombardo della valle del Ticino a mezzo PEC all’indirizzo  parco.ticino@pec.regione.lombardia.it , entro il 15  settembre.

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